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Il panorama competitivo planetario si compone di alcuni grandissimi operatori, come i gruppi INBEV, SAB Miller, Aneuscher Busch, Heinekeen, Carlsberg, ma anche di significative realtà di calibro nazionale e regionale. A parte va poi considerato il fenomeno dei microbirrifici L’asse del mercato si sposta a Oriente. Incipit dell’articolo pubblicato su Largo Consumo Marzo 2007 (pubblicazione autorizzata da Largo Consumo per Beverfood.com)

La produzione mondiale di birra è abbastanza frastagliata: facendo riferimento ai birrifici industriali (escludendo, quindi, le miniunità artigianali), il numero totale delle birrerie attive sul nostro pianeta è, secondo le valutazioni dell’Annuario birre di Beverfood , di oltre 6.000 unità, di cui oltre un terzo nella sola Europa.

Tuttavia il quadro competitivo internazionale è caratterizzato da un intenso processo di concentrazione che si è particolarmente accentuato negli ultimi 10 anni. Lo sviluppo di grandi gruppi internazionali si è concretizzato attraverso numerose operazioni di merger & acquisition.

L’espansione internazionale dei gruppi è stata sostenuta anche attraverso la creazione di joint venture produttive e/o distributive con altri produttori e mediante un più deciso sviluppo delle esportazioni delle marche strategiche sui vari mercati geografici. Secondo la classifica annualmente stilata da “The Barth report”, a fine 2005 i primi 40 produttori di birra assorbivano l’81,2% della totale della produzione mondiale, ma i primi quattro da soli concentravano il 42%.

Per avere una dimensione più chiara in valore, si ricordi che ciascuna di queste quattro multinazionali esprime un fatturato annuo superiore ai 10 miliardi di euro, collocandosi in tal modo nella classifica mondiale dei top ten dell’intero settore beverage mondiale.

Tuttavia in molti Paesi sono presenti diversi competitori indipendenti che occupano posizioni di leadership nei rispettivi mercati nazionali. Degni di particolare merito sono poi i piccoli e medi produttori di qualità, molto numerosi soprattutto in alcune nazioni europee (come Belgio, Gran Bretagna e la stessa Germania) che tendono a presidiare particolari segmenti specialistici del mercato, mantenendo in vita tradizioni e tipologie produttive che altrimenti rischierebbero di scomparire.

Fino alla Seconda guerra mondiale il quadro competitivo del settore birrario era dominato dalle birrerie regionali, che solo in qualche caso si erano evolute in produttori nazionali. Nel Dopoguerra si sviluppò rapidamente un processo di agglomerazione di numerosi produttori regionali in capo a gruppi di importanza nazionale; contestualmente si avviò il processo di internazionalizzazione di alcuni marchi importanti attraverso la modalità dell’esportazione.

Persone, Aziende, Marchi e Organismi citati nell’articolo:

Adelscott, Adler, Aguila, Alhambra, Alken Maes, Allgaeur, Ambev, Amstel, Anheuser Busch, Annuario birre – Beverfood, Asahi, Aurora, Baikal, Baltika, Bass, Bavaria, Bavaria Holland, Bbh, Bdanone, Beamish, Beck’s, Belle Vue, Berliner Kindl, Beverfood, Bhi, Binding, Birra Moretti, Birra Peroni, Biscaldi import-export, Bitburger, Bock 1877, Borsodi, Brand, Brau, Brau Union, Brau Union Polska, Brau Union Romania, Budvar, Budweiser, Caffrey’s, Carling, Carlsberg, Castel, Castello di Udine, Centalcer, Ceres, Ceres Italia, Charles V, China Resources enterprise, Cruzcampo, Dab, Damm, Diageo, Diebels, Dorelei, Dortmunder Union, Dreher, Efes, Estrella, Eurosaga, Faxe, Fiascher, Forst/Menabrea, Foster, Foster’s, Furstenberg, Giraf, Grimbergen, GrimbergenBrugs, Grolsch, Guiness, Guinness, Haacht, Hapbc, Hartwall, Hasseroeder, Heineken, Hite Brewery, Hoepfner, Hoergarden, Holsten, Ichnusa, Inbev, Inbev France, Interbrew, Jever, John Smith’s, Judas, Jupiler, kilkenny, Kirin, Koening, Krombacher, Kronenbourg, Kulmbacher, La trappe, Labatt, Leffe, Licher, Lion Nathan, Loburg, Lowenbreau, Maes, Mahou, MahouReina, Mc Evans, Mc Farland, Messina, Miller, Modelo, Molsom-Coors, Murphy’s, Nastro Azzuro, Newcastel, Obolon, Oetker, Oettinger, Okocim, Orkla, Paulaner, Pilsner Urquell, Pivowarska, Poretti, Primus, Radeberger, Razin, Royal Unibrew, S & N., Sab Miller, San Miguel, Sapporo, Schoefferhofer Clausthaler, Schörghuber, Scottish & Newc, Scottish & Newcastel, Sedrin, Shangai Asia Pacific Brewery, Shikhan, Slalom, Snow, Sobol, Spaten, Spaten/Loewenbrau, Splugen, Staropramen, Stella, Stella Artois, Stiegl, Stones, Sun, Sun Interbrew, Taranov, Tarricone/Birra morena, Tennent’s, Tetley’s, The Barth report, Tinkoff, Tongerlo, Tsingtao, Tuborg, Tucher, Turatello, Unicer, Ursus, Volga, Warsteiner, Watneys, Wernesgruener, Whitebread, Wiecse Witte, Ziwiec .

Verifica con l’aiuto di Largo Consumo Information System – Rassegna on line di argomenti, nomi e numeri del largo consumo food e non food – e del Servizio Diffusione e Abbonamenti la disponibilità di altre informazioni sulle imprese e sugli organismi citati in questo articolo .

Elementi a corredo dell’articolo :

  1. I leader birrari in europa: 2005
  2. I primi 12 gruppi birrari al mondo: 2005
  3. La produzione mondiale di birra: 1996-2005 (in milioni di ettolitri e in %)

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  • Percorso di lettura: Birra

 

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