Stabile la fiducia degli italiani nel primo quadrimestre 2019, un dato positivo che appare tuttavia in contrasto con il sentimento generale dell’imprenditoria, più negativo. Eppure, i dati relativi al largo consumo dipingono un quadro complessivo che spinge all’ottimismo.
Così Romolo De Camillis, retail services director di Nielsen Italia, presenta l’ultima indagine Nielsen sul largo consumo aprendo l’edizione 2019 di Linkontro, appuntamento annuale dedicato alla business community del settore, con la partecipazione dei principali player: Anche se gli imprenditori sono più sfiduciati dei consumatori, i dati Nielsen confermano una crescita globale a valore, con il food al traino
Il ruolo del mondo del largo consumo rimane centrale nel panorama macro-economico del nostro Paese, anche a fronte di un Pil vicino a crescita zero. Il valore creato in questa filiera non è espressione delle mere esigenze quotidiane dei consumatori, deriva bensì da una crescente ricerca di benessere e servizio tra i prodotti di uso comune. Un insight fondamentale per l’intero settore: vivere bene e concedersi un lusso sono necessità che un carrello della spesa può soddisfare in modo eccellente.
Dai risultati emerge infatti una tendenza positiva a livello complessivo, con le vendite in gdo che nel complesso crescono trainate dall’alimentare, che nel periodo gennaio-aprile 2019 guida la crescita dei fatturati (+2,3% a valore). Vanno bene, a differenza degli ultimi anni, tutti i reparti: carne (+3,2%) bevande (+3,5%), gelati surgelati (+2,7%), carne (+3,2%), pane-pasticceria (+2,8%), pets (+3,0%), gastronomia – salumeria – formaggi (+1,8%), cura persona (+1%), con frutta e verdura in testa a tutte (+3,9%).
In generale, dunque, per il largo consumo si tratta di una vera e propria “primavera”, con un ulteriore ottimismo che arriva dai dati delle vendite pasquali. A guidare le performance i discount e gli specialisti del drug, mentre a livello geografico tornano in positivo le regioni del Sud Italia. Il Sud nel 2019 torna infatti a crescere rispetto a un 2018 in cui era rimasto stabile (su Gdoweek.it un focus su format, offerta e promozioni).
La questione delle aperture domenicali
Dato il dibattito in corso sul tema delle aperture domenicali, Nielsen ha misurato l’incidenza delle vendite delle domeniche, quantificandole nel 10% del totale – in crescita rispetto al passato. Un eventuale provvedimento di chiusura potrebbe dunque incidere non solo sulle vendite complessive, ma anche sulle dinamiche competitive tra le insegne, dato che l’incidenza è significativamente differente a seconda del formato distributivo e delle politiche di apertura adottate dai vari player. Anche un eventuale aumento dell’Iva potrebbe avere effetti negativi sulle vendite del largo consumo, con consumatori pronti ad adottare misure contenitive per neutralizzare gli aumenti di prezzo.
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