Lavazza ha ceduto un’altra quota della Keurig Green Mountain, riacquistata dalla stessa società Usa, costruttrice di macchine per caffè. Da fine gennaio Lavazza è scesa dal 7 al 3%, incassando dalla cessione di 5,2 milioni di azioni una cifra stimabile intorno a 620 milioni di dollari. Keurig Green Mountain annuncia che il riacquisto di azioni è avvenuto a 119,18 dollari per azione. Dal quartier generale di Torino Lavazza ha comunicato che «pur continuando a credere nel valore dell’investimento in Kgm, è attualmente impegnata in importanti operazioni strategiche non collegate a Kgm, per le quali avrà significative esigenze di liquidità”.
“A oggi Lavazza non ha ancora stabilito se procederà a ulteriori vendite di azioni ordinarie di KGM”, aggiunge Lavazza, sottolineando che continuerà a valutare i propri investimenti e la liquidità necessaria a finanziare altre operazioni e che pertanto si riserva “la possibilità di effettuare in futuro nuove operazioni di vendita o acquisto di azioni ordinarie”. Nel gennaio scorso il gruppo piemontese aveva avanzato una consistente offerta per l’acquisizione dei marchi francesi di caffè L’Or e Grand’Mère (di proprietà dei gruppi Mondelez e DEMB, in procinto di fondersi). I due venditori hanno però rivisto il piano di cessioni per ottenere il via libera della Commissione europea all’operazione di fusione, che ora riguarda Carte Noire (specializzata nella produzione di capsule di caffè) e non più i marchi L’Or e Grand’Mère. In una nota i due colossi del caffè annunciano di essere stati informati dalla Commissione europea che i rimedi proposti in un primo momento non sono risultati sufficienti e di aver quindi avanzato un nuovo piano. Le autorità di vigilanza europee hanno rinviato al 1° giugno il termine per l’indagine sull’operazione. Lavazza prende atto della decisione della Commissione europea “e si riserva di valutare eventuali prossime opportunità in base agli sviluppi dell’operazione”.