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Terrazze su grattacieli, bordo piscina, strade della moda e dei brillantini: un flûte di bollicine richiama immediatamente ambienti mondani, occasioni di convivialità da celebrare. Ma con la caparbietà e l’intuito di chi dell’ospitalità fa una missione da oltre cinquant’anni, la qualità di un prodotto come Contadi Castaldi Brut fa breccia anche nei luoghi apparentemente meno inquadrati dai riflettori.
Cinigiano, in provincia di Grosseto, conta meno di tremila abitanti. È la vita di paese per antonomasia, di nomi e volti che si conoscono tutti, di rituali e abitudini che vanno avanti praticamente da sempre. Qui da cinquantun anni fa attività la famiglia Cherubini, con Steven, figlio di Dante, che nel ’98 ha aperto un pub omonimo (era un ex frantoio). Lontano dal boato della città, con tutto quello che ne consegue: “Una località piccola con pochi abitanti, significa ritmi specifici e volumi di conseguenza. Anche i consumi, inteso come tipologia di prodotto, sono ovviamente in linea con la piazza: noi siamo riusciti sempre a mantenere un’adeguata proposta di qualità-prezzo, e nel tempo abbiamo introdotto le bollicine: riusciamo ad aprire un numero soddisfacente di bottiglie soprattutto grazie al rapporto che abbiamo instaurato con la clientela, che può comprendere e magari spendere qualcosa in più rispetto a uno scontrino medio tipico dei pub”.
Sotto la guida di Steven, formatosi come sommelier, le richieste hanno negli anni virato verso il Franciacorta, oggi preferito dalla maggior parte degli avventori. “E Contadi Castaldi Brut è il nostro prodotto di punta, soprattutto quello che si abbina meglio anche alle nostre proposte gastronomiche: grande equilibrio, carattere evidente ma non invadente, è perfetto nelle nostre serate di degustazione, nelle quali serviamo risotti, formaggi, taglieri di qualità“. In una terra legatissima alle tradizioni, ai prodotti che nell’immaginario comune più si legano alla regione (vedasi, vino rosso), il pub I Cherubini si pone allora come un luogo dove vivere l’esperienza nuova, più contemporanea, come l’assaggio di Contadi Castaldi.
E vale per tutte le tipologie di avventore. “Siamo e rimaniamo un pub, siamo il luogo di ritrovo preferito dalla maggior parte degli abitanti: semplice, diretto, vero. Abbiamo clienti che abbracciano una fascia d’età piuttosto larga, dai 20 ai 60 anni. E le richieste arrivano di conseguenza, il Contadi Castaldi Brut inizia a essere preferito a partire dai trenta”. Per questioni economiche? “No, non credo. Direi più per una diversa dimensione culturale, la bollicina è comunque un prodotto che nel complesso va capito. Ed è giusto che i più giovani ci si approccino a tempo debito, per valorizzare l’etichetta e apprezzarla fino in fondo”.
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