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Quasi quarant’anni, che hanno contribuito ad ammantare una bottiglia di fascino, pregio e quasi timore reverenziale. Basta il nome, Brora, per far muovere le antenne a chiunque mastichi di scotch whisky. E il momento è finalmente arrivato: la leggendaria distilleria di Sutherland ha finalmente ripreso la produzione, grazie all’intervento di Diageo.
Diageo, tra i più grandi produttori di bevande alcoliche del mondo, aveva scommesso su Brora (e sulla cugina Port Ellen) a ottobre 2017, mettendo sul tavolo 45 milioni di dollari per riprendere la produzione di entrambe le distillerie, chiuse addirittura dal 1983. Si tratta di due delle, se non le due, più iconiche e preziose etichette di Scotch whisky del mondo, argomento di infinita discussione e desiderio tra i collezionisti. Un anno dopo, a ottobre 2018, Diageo ha ricevuto luce verde per il progetto di restauro degli edifici originali di Brora.
Sono trascorsi quindi tre anni, durante i quali la distilleria è stata buttata giù e poi ricostruita minuziosamente, per replicare in maniera identica la struttura che aprì nel 1819. La nuova-vecchia Brora è quindi ufficialmente una delle distillerie più piccole del portfolio Diageo, con capacità di produzione per ottocentomila litri l’anno: secondo le stime del brand, l’assetto è buono per durare altri duecento anni.
I cancelli sono stati (ri)aperti da Stewart Bowman, storico master distiller di Brora, nato sulla stessa terra di Sutherland dove sorge la distilleria: il padre di Bowman era stato l’ultimo gabelliere della distilleria. Per suggellare l’evento, è stata riempita la prima botte di distillato, cosa che non accadeva da trentotto anni. Bowman si è visto affiancare da specialisti e storici per ricreare lo spirito originale della distilleria: “Abbiamo fatto di tutto per replicare quanto più fedelmente possibile le condizioni, le attrezzature e i processi che Brora aveva nel 1983, per restituire agli appassionati l’atmosfera che rende questo luogo unico e celebre nel mondo”.
I due alambicchi originali di Brora, ancora ovviamente intatti, sono stati restaurati da fabbri specializzati nel rame; il tetto a pagoda è stato sollevato per riparare gli impianti di alimentazione, e ogni singolo mattone dell’edificio è stato riposizionato per far tornare la distilleria, eccezionale esempio di stile Vittoriano, ai fasti di un tempo.
Le luci del passato si fondono inoltre con uno sguardo al domani: sono stati infatti inseriti riscaldamenti a biomassa, alimentati da legno scozzese ottenuto rispettando i dettami della sostenibilità, e l’intera produzione sarà a impatto zero, sostenuta da energia rinnovabile. “È una nuova alba per Brora”, ha commentato Ewan Andrew, presidente della sezione di approvvigionamento Diageo. “Sarà il nostro nuovo gioiello nella corona del nostro portfolio in Scozia. È un momento storico nel nostro percorso di investimento e valorizzazione del patrimonio di questo territorio”.
Brora fa parte ovviamente del portfolio di distillati premium and above di Diageo Reserve, che come antipasto aveva recentemente lanciato tre single malts invecchiati dai 38 ai 48 anni. A partire da luglio, la distilleria accoglierà un ristretto numero di visitatori, esclusivamente su appuntamento. I tour includeranno la degustazione di edizioni limitate e della nuova linea The Brora Distillery Collection: Hidden Beneath, un Brora invecchiato trentanove anni. Si torna al passato per diventare ancora più grandi nel futuro, e non è ceto finita: Diageo ha già ottenuto l’approvazione per ristrutturare anche la distilleria di Port Ellen.
fonte: thespiritsbusiness.com
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