E’ l’inizio di un nuovo scenario per il mondo delle bottiglie in plastica. Il Bio Based PET è PET a tutti gli effetti e ne mantiene tutte le caratteristiche, privilegiando le fonti rinnovabili. Deriva infatti per il 30% dalla canna da zucchero ed e’ riciclabile al 100%. L’innovativa bottiglia arriva sul mercato per la prima volta in Italia grazie a Levissima, che aggiunge una nuova pagina al suo impegno per la natura. Dalla canna da zucchero arriva la nuova frontiera della plastica di origine vegetale, una vera e propria innovazione che dopo anni di studi e ricerche Levissima porta per prima nel mercato italiano delle acque minerali.
La rivoluzionaria bottiglia in Bio Based PET e’ prodotta con l’impiego, in parte, di fonti rinnovabili di origine vegetale. A tutti gli effetti PET, questo materiale, vera e propria cassaforte dell’acqua minerale, mantiene inalterate tutte le sue caratteristiche: leggero, infrangibile, perfettamente igienico, e adatto al gasato. Il PET, insieme al vetro, rappresenta ancora oggi il “contenitore” piu’ sicuro ed adatto a custodire un alimento, che dalla fonte alla tavola, deve mantenere la sua purezza originaria. Ma come nasce il Bio Based PET? La molecola del PET si compone di due elementi principali: Acido Tereftalico, che ne rappresenta il 70%, e il Mono Etilene Glicole, detto anche MEG per il restante 30%. Le nuove tecnologie oggi consentono di ottenere quest’ultimo da fonti rinnovabili. Grazie alla lavorazione della canna da zucchero e ad un processo di fermentazione si ottiene l’Etanolo, dal quale successivamente ad altre lavorazioni si ottiene il MEG di origine vegetale, che rende il PET, bio based PET.
L’impegno e gli investimenti nella ricerca e sviluppo di questo materiale sono una delle priorità di Levissima, il cui impegno e’ garantire la purezza originaria della sua acqua e al tempo stesso la sicurezza per i suoi consumatori. Per questo ha deciso di investire nel Bio Based PET perché il PET, tra i materiali plastici per le acque minerali, risulta essere il migliore in termini di sicurezza e riciclabilita’. Una sfida che non si fermera’ a questa fase ma che tende al raggiungimento di un obiettivo ancora piu’ importante e rivoluzionario: un PET al 100% di origine vegetale. Ma questa plastica innovativa e’ anche al 100% riciclabile. Cio’ permette di dare nuova vita alle bottiglie una volta terminato il loro ruolo di cassaforte dell’acqua minerale. Se avviate a riciclo, infatti, possono rinascere diventando nuovi oggetti commercializzabili. La nuova bottiglia con il 30% di origine vegetale e’ una nuova frontiera per gli imballaggi, pensata per dare ai consumatori la garanzia di un prodotto sicuro. Con il Bio Based PET si apre un nuovo capitolo della storia di Levissima arricchendo con una nuova pagina il progetto “Levissima per la Natura”.
Sotto questo cappello Levissima racchiude le numerose iniziative intraprese per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Innanzitutto lo studio e la protezione delle sue fonti e dei ghiacciai da cui proviene. Dal 2007 infatti, insieme all’Universita’ degli Studi di Milano, in collaborazione con Ev-K2-CNR e il Comitato Glaciologico Italiano, studia il bacino glaciale Dosde’-Piazzi in Alta Valtellina raccogliendo dati sul manto nevoso, il ghiaccio e il permafrost con l’obiettivo di favorire il mantenimento di uno stato di conservazione soddisfacente dell’habitat glaciale. In un vero e proprio laboratorio a cielo aperto l’esperimento ha visto diverse fasi e tappe ed e’ oggi arrivato alla creazione del nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani per conoscerne l’evoluzione negli ultimi 50 anni e il loro possibile futuro.
E da un contributo concreto alla Comunita’ Scientifica Internazionale si arriva alla sensibilizzazione ad un corretto riciclo del PET. Con questo intento Levissima, con Issima, ha dato vita ad una campagna educativa, dedicata alle nuove generazioni, a favore della gestione dei rifiuti da considerare non piu’ ingombri da smaltire ma risorse. Offrire ai bambini delle scuole primarie la possibilita’ di bere divertendosi contribuisce attivamente allo sviluppo della cosiddetta R-Generation, la generazione del riciclo, rispettosa del Pianeta quale fonte del proprio benessere e consapevole dell’importanza che i gesti quotidiani possono avere sull’ambiente circostante.
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