In passato quasi tutte le bevande erano confezionati solo in bottiglie in vetro con tappo a corona*, sia nel tipo monodose (da 100 e fino a 500 ml)), sia nel tipo pluridose (500 – 1.000 ml, talvolta anche bottiglioni di maggiore capienza), per lo più con “vuoto a rendere”.
Lo sviluppo delle vendite nel canale alimentare moderno, ha portato nel tempo all’affermarsi delle confezioni multipack* delle bottiglie monodosi (al fine di migliorare la battuta di cassa e la scaffabilità del prodotto) e alla quasi totale sostituzione delle bottiglie di vetro grandi con le nuove bottiglie in plastica o con contenitori in cartone politenato* (latte, succhi, alcune bibite lisce e in parte anche il vino). Nel frattempo la pratica del vuoto a rendere è stata rapidamente sostituita con il “vuoto a perdere”.
Le bottiglie in vetro tuttavia restano predominanti nel campo degli aperitivi monodose (flaconi da 100-150 ml), in quello della birra, del vino e degli spirits; in ogni caso sono molte utilizzate nei vari canali Horeca, dove il vetro è l’ideale per sviluppare delle confezioni speciali, particolarmente distintive ed esclusive, in grado di esaltare l’immagine del prodotto e il servizio di somministrazione.