Coca-Cola, primo soggetto nell’industria delle bibite e in quella delle bevande in Italia, ha presentato lo studio del proprio impatto economico e occupazionale nel Paese relativo al 2014. La ricerca, commissionata da Coca-Cola HBC Italia è stata condotta da SDA Bocconi School of Management. Alla conferenza stampa sono intervenuti Fabrizio Perretti e Stefano Basaglia, professori dell’Università Bocconi e autori della ricerca, Giangiacomo Pierini, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione Coca-Cola HBC Italia e Vittorio Cino, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia.
Lo studio ha preso in esame il mondo Coca-Cola, presente in Italia con quattro società: Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia, Fonti del Vulture e Sibeg (quest’ultima non inclusa nella ricerca presentata). In particolare viene analizzato l’impatto di Coca-Cola nel Paese in termini di risorse economiche generate e distribuite da Coca-Cola, prendendo in considerazione i tre soggetti: Stato (imposte e contributi versati), imprese (acquisti di beni, servizi e investimenti) e famiglie (dipendenti). Per quanto riguarda l’impatto occupazionale, i risultati distinguono tra impatto diretto, riferito al numero di dipendenti presso gli stabilimenti e le sedi Coca-Cola, e impatto indiretto, che riguarda il numero di dipendenti riconducibili alle filiere in cui Coca-Cola opera in Italia.
Coca-Cola partecipa quindi attivamente allo sviluppo del Paese, contribuendo in maniera significativa alla creazione di valore aggiunto e di posti di lavoro, a beneficio dell’economia nazionale. Vittorio Cino, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Coca-Cola Italia aggiunge: “Coca-Cola è conosciuta per essere un’azienda globale, ma in ogni paese ha un forte radicamento a livello locale: attenzione al territorio e sostenibilità sono da sempre valori fondamentali che l’Azienda persegue nelle comunità in cui è presente. Tutti questi elementi si ritrovano nel Padiglione Coca-Cola Expo Milano 2015, interamente ideato per rispecchiare il modello di sostenibilità e legame con il territorio di Coca-Cola, un approccio che emerge in modo evidente anche dalla ricerca condotta dall’Università Bocconi.”
IMPATTO ECONOMICO
I risultati dello studio testimoniano il ruolo di primo piano giocato da Coca-Cola nel sistema economico nazionale in termini di risorse generate e distribuite. Risulta, infatti, primo soggetto nell’industria delle bibite di cui genera il 32,9% delle risorse totali di un settore che comprende 332 imprese. Coca-Cola è inoltre, la prima realtà anche dell’industria delle bevande, che consta di 2.072 imprese, di cui distribuisce l’8,1% delle risorse totali del settore. Dall’analisi emerge che la filiera produttiva di Coca-Cola immette nell’economia italiana risorse pari a 815 milioni di euro, equivalente allo 0,05% del PIL. Sono 334 milioni di euro le risorse destinate allo Stato derivanti dalla vendita dei prodotti Coca-Cola (0,18% delle imposte sui prodotti versate in Italia)
IMPATTO OCCUPAZIONALE
Coca-Cola in Italia impiega direttamente 2.074 dipendenti,dislocati in 8 sedi tra stabilimenti, uffici e depositi. L’impatto occupazionale diretto e indiretto è pari a circa 26.000 posti di lavoro (equivalente allo 0,1% della forza lavoro totale a livello nazionale). In pratica, ad ogni posto di lavoro diretto corrispondono 13 posti di lavoro indiretti all’interno dell’economia italiana. Il numero delle persone che dipendono, parzialmente o totalmente, dai redditi di lavoro generati direttamente o indirettamente da Coca-Cola in Italia è pari a circa 70.000 persone.In termini di profilo dei dipendenti, il Sistema Coca-Cola presenta una maggiore incidenza femminile rispetto alla media delle imprese attive, sia a livello dei quadri (34% contro il 28%), sia a livello di cariche dirigenziali, con una percentuale quasi doppia (24% rispetto al 13%). In particolare, in Coca-Cola HBC Italia la metà dei ruoli appartenenti al Comitato di Direzione aziendale è ricoperta da donne. Infine, i dipendenti Coca-Cola presentano un profilo retributivo superiore rispetto alla media del settore delle bevande: +12% nel caso di quadri e impiegati, e ben +21% nel caso degli operai.La ricerca, infine, mette in evidenza come nell’ipotetico scenario in cui venisse meno la presenza di Coca-Cola in Italia, l’economia nazionale andrebbe incontro ad una perdita di risorse pari a 481 milioni di euro (che corrispondono allo 0,01% delle risorse complessive generate in Italia) ed un aumento del tasso di disoccupazione del 0,29%.
COCA-COLA IN ITALIA
è presente con quattro società:
COCA-COLA ITALIA: è responsabile del marketing strategico, della gestione e protezione del marchio, del packaging, della promozione rivolta ai consumatori, della pubblicità, delle ricerche di mercato, della comunicazione del brand e dei rapporti istituzionali. +info: www.coca-colaitalia.it/
COCA-COLA HBC ITALIA: è il maggiore imbottigliatore in Italia dove ha iniziato ad operare nel 1995; si occupa del merchandising dei prodotti, della relazione con i clienti, dell’implementazione delle promozioni, delle attività inerenti ai temi di Responsabilità sociale d’Impresa, delle relazioni pubbliche e istituzionali e della distribuzione dei prodotti in tutta Italia ad esclusione della Sicilia. Coca-Cola HBC Italia acquista i concentrati dal gruppo The Coca-Cola Company, confeziona il prodotto all’interno di 5 impianti di imbottigliamento situati a Nogara (VR), Oricola (AQ) e Marcianise (CE). Altri due impianti sono destinati all’imbottigliamento di acqua minerale: Rionero in Vulture (PZ) e Monticchio (PZ). +info: www.coca-colahellenic.it/
FONTI DEL VULTURE: nello stabilimento Fonti del Vulture si imbottigliano alla fonte i marchi Lilia, Sveva, Toka e Solaria. +info: fontidelvulture.it/
SIBEG: dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce in Sicilia tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company. +info: www.sibeg.it/
SDA BOCCONI SCHOOL OF MANAGEMENT:
Fondata nel 1971 dall’Università Bocconi, SDA Bocconi School of Management è presente nel campo della formazione (attraverso i suoi programmi MBA, i Master ed i corsi Executive) e della ricerca (attraverso i programmi di ricerca, gli osservatori ed i knowledge centers della divisione Claudio Dematté Research). SDA Bocconi gode di riconoscimenti internazionali che la classificano al 1° posto in Italia e ai primi posti in Europa e nel mondo: è stata la prima Scuola di management in Italia ed è una delle 59 Business School al mondo meritevoli di indossare la cosiddetta “triple crown”, di fregiarsi cioè di 3 tra gli accreditamenti internazionali più prestigiosi: AACSB, EQUIS e AMBA; nella classifica Financial Times Global MBA (2015) risulta al 26° posto nel mondo, al 10° in Europa e si conferma l’unica italiana presente nella lista dei 100 migliori MBA mondiali; nella classifica Financial Times European Business School Ranking (2014) risulta all’8° posto in classifica e si conferma l’unica scuola italiana presente.
La ricerca completa è scaricabile dal seguente link wetransfer: we.tl/pCdRcivfxE – press contact: