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LINKONTRO NIELSEN 2011: LE PRINCIPALI CONCLUSIONI DEL CONVEGNO


Si è conclusa la 27.ma edizione de Linkontro Nielsen dal titolo “Surfing the change: prove tecniche di innovazione” , la tre giorni di dibattiti serrati organizzata da Nielsen dal 26 al 29 maggio a Santa Margherita di Pula in Sardegna per fare il punto sull’economia e sui consumi. Al convegno si è svolto alla presenza di 400 manager in rappresentanza delle più importanti aziende della produzione, della distribuzione e della comunicazione. Questi i grandi temi affrontati: gli scenari del nostro Paese, economia e imprese, la comunicazione, gli scenari di mercato e la sostenibilità. Ad aprire i lavori de Linkontro, insieme a Roberto Pedretti, Amministratore Delegato di The Nielsen Company Italy, sono stati il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani e il Vice Segretario del PD Enrico Letta.


Nella sessione sugli scenari italiani Roberto Pedretti, Amministratore Delegato di Nielsen italia ha tracciato l’identikit del consumatore, sempre più complesso, collegato e difficile da raggiungere. Per farlo è necessario adeguare la velocità ai consumatori, soprattutto la nuova generazione di digital natives; il consumatore oggi usa la rete per interfacciarsi e relazionarsi con le persone, che conosce o meno ed è dipendente dagli smartphone come non mai. Si tratta di comportamenti trasversali a tutti i target dai giovani, che rappresentano l’avanguardia, agli adulti. Alcuni esempi: se può non sorprendere il fatto che in Italia quasi 1 giovane su 2 possiede uno smartphone, non è così scontato che nel target over 55 quasi 1 su 3 ne possieda uno. E ancora, se è vero che in Italia i giovani passano 20 ore e 54 minuti al mese su PC e Laptop, il resto della popolazione naviga in internet quasi il doppio: 37 ore e 58 minuti. Contrariamente poi a quello che ci potremmo aspettare, i giovani non stanno abbandonando la televisione per i nuovi media, anzi in Italia la loro esposizione e’ stabile negli ultimi 4 anni e il resto della popolazione complessivamente passa più ore davanti alla televisione. Questo significa che per individuare i target dei propri prodotti e servizi non bastano le categorie socio demografiche usate finora, ma bisogna adottare nuovi punti di vista e approcci innovativi. Vittorio Emanuele Parsi, docente dell’Università Cattolica di Milano ha toccato il tema della crisi del mediterraneo spiegando come la ribellione in atto sia il primo segnale positivo che possiamo osservare negli ultimi vent’anni dei rapporti tra Occidente e mondo arabo. Si tratta di un’inversione di tendenza importante, che evidenzia una convergenza politica su valori universali, che non sono quelli che hanno contraddistinto la storia occidentale, ma sono con essi compatibili. Questa convergenza parte già da uno spazio fisico comune (il Mediterraneo), nel quale tutti devono essere inclusi per trovare soluzioni comuni ai problemi. Difficile fare previsioni sulla tenuta e sulla durata di questi fenomeni, perché i processi storici richiedono tempi lunghi e, soprattutto, una visione aperta sul futuro, che oggi purtroppo manca, ma che se basata su valori come libertà e uguaglianza può far germogliare la democrazia dal basso anche in questi Paesi, dando all’Europa un nuovo ruolo.

Nell’ambito della sessione dedicata all’economia e alle imprese l’intervento di Michele Boldrin, docente alla Washington University in St. Louis ha fotografato i mali del nostro Paese: un debito pubblico enorme, la recessione e l’impossibilità delle nostre aziende di crescere, perché improduttive. Il problema è la politica che non è stata in grado di dare risposte a problemi chiari già 20 anni fa. Quali le soluzioni proposte? Ridurre il debito, ricercare la domanda in crescita nel mondo e lavorare per accrescere la produttività del sistema industriale, anche grazie a una maggiore collaborazione tra le imprese. E’ necessario inoltre riformare il mercato del lavoro, il sistema universitario e i servizi pubblici. Di grande interesse il panel dedicato al futuro del nostro Pasese nel quale 3 giovani inprenditori: Domenico Zonin, Vice Presdiente Casa Vinicola Zonin, Vincenzo Cremonini, Amministratore Delegato Gruppo Cremonini e Andrea Merloni, Presidente Indesit, hanno trasferito ai partecipanti le loro visioni sulla possible crescita delle aziende nel futuro immediato. Novità per il meeting è stata la sessione dedicata alla comunicazione e in particolare a quella digitale durante la quale Carlo Massarini, con i contributi di Carlo Infante Urban Experience, Luca Colombo, Country Manager di Facebook, Stefano Maruzzi Country Director di Google e Roberto Binaghi Presidente IAB, hanno illustrato la grande potenzialità della rete che non ha cancellato gli altri mezzi di comunicazione ma si è integrata senza annullarli.

Atteso il panel della distribuzione durante il quale Camillo De Berardinis Presidente ADM, Vincenzo Tassinari, Presidente Coop Italia e Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione hanno discusso di come la gdo, unita e compatta, può avere peso per richiedere le riforme necessarie. Non si tratta di lavorare solo sulle liberalizzazioni che dovrebbero coinvolgere, oltre a carburanti e farmaci, anche servizi bancari e assicurativi e il microcredito. Si tratta di rilanciare anche i consumi attraverso l’eliminazione di vincoli normativi creati dalla revisione del titolo V, piuttosto che misure di defiscalizzazione per le aziende virtuose, fino a nuove forme di flessibilità nel lavoro. Spunti interessanti sono giunti dalla presentazione di Christophe Cambournac, Presidente Nielsen Europa. Il vero motore dell’innvoazione è il consumatore con il quale le aziende devono imparare a conversare utilizzando, in modo non intrusivo, i nuovi strumenti che il mondo digitale mette a disposizone. Sandro Castaldo, Università Bocconi, ha presentato uno studio sull’innovazione del retail con casi interessanti che dimostrano quanto ampie siano le possibilità di interventi innovativi che avvicinano il consumatore all’insegna e al prodotto.

Valorizzazione dei localismi, rapporto più diretto con il consumatore, informazioni più leggibili dei prodotti in vendita, questi alcuni dei temi emersi durante il dibattito “Surfing the change: innovare per competere” coordinato da Maria Cristina Alfieri, Direttore Rsponsabile di Food al quale hanno partecipato Giovanni Linzi, General Manger Sales IBM, Roberto Masi, Direttore Generale McDonald’s, Maniele Tasca, Direttore Generale Selex e Mario Maiochi Amministratore Delegato Unieuro. Molto stimolante l’intervento di Luca Molinari, architetto dell’Università di Napoli sugli shopping center del futuro. Il centro commerciale oggi dovrebbe essere un luogo di potenziale sperimentazione e sfida, perché è un progetto che dovrà vivere nel futuro. Due sono i modelli: lo shopping center costituito da spazi commerciali complessi aggregati dalla rete della metropoli diffusa e il centro commerciale come lo conosciamo, trasformato anche nell’architettura, per costruire esperienze nuove. Sulla sostenibilità, altro tema caldo, sono stati presentati casi di grande interesse con interventi di Maura Latini, Vice Presidente di Coop Italia. Giorgina Gallo, Amministratore Delegato di L’Oréal Italia, Felice La Salvia, Presidente di NaturaSì e Leo Wencel,Presidente di Nestlé.
La sostenibilità non è un vincolo, né un aggravio inutile di costo: è un elemento chiaro di crescita del business come ha dimostrato la relazione di Richard Devis Chief & Project Manager Aegis Media.

+INFO. www.linkontronielsen.it

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