Il settore del Take Away e dei cibi pronti comprende in Italia 38 mila imprese, con una crescita dell’+1% e un giro d’affari 5,5 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi di dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese al 2019 e 2018
“La ristorazione senza somministrazione è un settore in cui convivono forme tradizionali di preparazione dei cibi da asporto come le rosticcerie e altre emergenti, innovative nel prodotto e nel servizio. L’importante in ogni caso è mantenere alta la qualità dell’offerta valorizzando anche il territorio e i suoi prodotti, in un settore come quello del food che rappresenta una delle eccellenze del made in Italy nel mondo”.
TAKE AWAY E CIBI PRONTI IN ITALIA
37.966 imprese, +1% in un anno, circa 112 mila addetti rispetto ai 109 mila dello scorso anno, +3%, sono i numeri del settore in Italia. Un settore che impiega 112 mila persone in Italia, con una crescita del 3%. Roma (3 mila imprese), Napoli (1.977) e Milano (1.922) sono le province che concentrano il maggior numero di attività seguite da Torino (1.534), Bologna (839), Catania (836), Bari (809), Brescia (804). In Italia il giro d’affari annuale è di 5,5 miliardi di euro per piatti pronti e take away. Tra le regioni prima l’Emilia-Romagna con 1,5 miliardi, seconda la Lombardia con 1.3 miliardi e terzo il Lazio con 840 milioni.
TAKE AWAY E CIBI PRONTI IN LOMBARDIA
Si tratta soprattutto di imprese specializzate nella somministrazione con asporto, 5.622 attività, ma ci sono anche oltre duecento imprese tra produzione di pasti, sughi e estratti pronti. Tra le province Milano è prima con 1.922 imprese attive,. Seguono Brescia (804), Bergamo (687), Monza Brianza (502) e Varese (465). Il settore in Lombardia impiega 19 mila addetti con una crescita del 7% , esprimendo un fatturato su base annua di 1,3 miliardi di euro
Fonti: per accedere alle tabelle per regioni e province: Italiani e lombardi Sempre più take away e cibi pronti