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Il cambiamento climatico fa sentire i suoi effetti in un mese di agosto con un clima pazzo che ha fatto registrare in Italia oltre 10 tempeste al giorno lungo tutto il territorio italiano. Conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, secondo l’elaborazione di Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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L’ultima ondata di maltempo che ha imperversato nel nostro paese ha colpito le mele in Trentino con alberi abbattuti dal forte vento e le coltivazioni di kiwi in Veneto dove le reti di protezione hanno ceduto alla violenza della grandine caduta con chicchi grandi come uova ma si contano anche interi filari di vigneti abbattuti, serre scoperchiate e coltivazioni sott’acqua. Dalle prime stime della Coldiretti danni incalcolabili nelle campagne dove si stanno raccogliendo pere e mele ed è appena iniziata la vendemmia, effetti della devastante ondata di maltempo che con trombe d’aria, tempeste di grandine e nubifragi ha investito le regioni del centro nord.

 

In questa fase stagionale la grandine è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti ma in molte aziende anche le reti stese a protezione delle piante sono state devastate dalla furia del clima. Intere coltivazioni di ortaggi, legumi ma anche il mais e la soia necessarie per l’alimentazione degli animali nelle stalle sono finite sott’acqua. Molte aziende hanno perso in pochi attimi un intero anno di lavoro, si contano anche danni strutturali con gli impianti che non potranno più produrre per molto tempo. I tecnici sono al lavoro per la valutazione dei danni e per l’assistenza alle aziende agricole nelle zone colpite dove si deve fare i conti anche con frane e smottamenti che ostacolano la viabilità causati dai forti temporali con precipitazioni intense.

 

Un bilancio pesante nelle campagne in cui per effetto del clima si è verificato con il crollo dei raccolti nazionali di frutta estiva, dalle pesche alle nettarine (-28%) fino alle albicocche (-58%), fino alle ciliegie. Un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico su cui si abbattono delle vere e proprie bombe d’acqua con 7275 i comuni italiani complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale). Una situazione aggravata dal fatto che – precisa la Coldiretti – negli ultimi 25 anni si è perso in Italia oltre 1/4 (-28%) della superficie agricola utilizzabile in Italia, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari, a favore di asfalto e cemento.

INFO www.coldiretti.it

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