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Se il contenuto – il vino – è importante, non da meno è il ‘contenitore’… Le etichette di Manaresi, la giovane azienda di Zola Predosa nei Colli Bolognesi intitolata all’artista Paolo Manaresi, oltre ad aver ottenuto già dall’esordio significativi punteggi dalle guide enologiche (come l’Eccellenza Guida AIS Emilia Romagna 2011-2012 per il Classico Pignoletto Colli Bolognesi docg 2010), ha già fatto incetta dei principali riconoscimenti, nazionali e internazionali, nel settore del design e del packaging. A marzo 2011 al 16° Concorso Internazionale di Packaging indetto dal Vinitaly 2011 Manaresi ha ottenuto il Premio speciale Immagine Coordinata 2011 per tutta la sua linea di bottiglie, il primo premio assoluto Etichetta d’oro per il Merlot Colli Bolognesi doc 2009, la Menzione speciale per il Duesettanta Emilia IGT 2009. Al Concorso, organizzato dall’Ente Autonomo Fiere di Verona, hanno partecipato 220 campioni giudicati da una commissione di esperti presieduta da Alberto Alessi presidente della Alessi spa e composta da Virginio Briatore (art-director), Daniele Cernilli (giornalista), Aldo Cibic (designer), Riccardo Facci (art-director), Barnaba Fornasetti (designer), Giuseppe Martelli (enologo), Alessandro Torcoli (giornalista).


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In aprile 2011 le etichette Manaresi hanno poi ottenuto il Red Dot, importante award tedesco (www.red-dot.de). Medaglia d’oro alla linea Manaresi anche all’European Design Award (settore bevande alcoliche). E’ il concorso europeo ufficiale di comunicazione visiva, promosso da tutte le associazioni di categoria e dalle 12 principali testate di design e grafica d’Europa (www.europeandesign.org). Poi, a fine maggio 2011, l’ADCI – Art Director Club Italiano ha attribuito la medaglia d’oro negli Awards 2011 a Manaresi e alla sua visual designer Mirit Wissotzky/Trelink per la sezione design / packaging. L’assegnazione ufficiale degli Adci Awards si è tenuta il 15 settembre 2011 a Milano presso la Palazzina Liberty. Il lavoro sarà poi pubblicato nel prossimo Annual dell’Adci Art Directors Club Italiano. La giuria degli Art Directors Club Awards è stata assai severa. Solo 6 ori, 19 argenti e 30 bronzi. Gli ori sono andati allo spot di Citroen C3 Picasso ‘Dog’ di Euro Rscg, al progetto di brand design ‘Scoglio di Quarto’ di Marimo per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, e appunto a quello di packaging di Mirit Wissotzky/Trelink per la cantina Manaresi. Oro per la tipografia anche ad H-57 per il poster ‘The force of typograpy’, a Jwt/Rmg Connect per il progetto digital e integrated ‘Mamma che ridere’ per Huggies e a Saatchi & Saatchi per la campagna sui social media a supporto della donazione dell’8×1000 alla Cei. A luglio 2011 Manaresi ha poi ottenuto la nomination ADCE Awards – Best of European Design and Advertising (Art Directors Club of Europe). Su 903 lavori solo 6 quelli italiani, tra questi Manaresi assieme a Citroen Italy, Lavazza, Armani, Ministero Beni Artistici Culturali, Campari, Poste Italiane. Il concept grafico e di immagine coordinata Manaresi è stato realizzato dalla visual designer israeliana Mirit Wissotzky (in collaborazione con Manuel Dall’Olio, art director dell’agenzia bolognese TreLink), 29 anni, laurea alla prestigiosa Bethanal Academy di Gerusalemme. Vi ha collaborato ovviamente anche Donatella Agostoni Manaresi, conduttrice dell’azienda intitolata al nonno Paolo Manaresi (1908-1991, pittore e incisore, scelto da Giorgio Morandi come suo successore all’Accademia delle Belle Arti di Bologna), di professione originaria architetto: elegante, semplice e contemporanea, l’immagine Manaresi richiama i valori dell’azienda e il mondo dell’arte, che da sempre permea la vita della famiglia. Le etichette dei vini sono…. ‘non etichette’: l’etichetta è semplicemente… il vino: un riquadro lasciato vuoto, che lascia vedere il contenuto in trasparenza nel vetro, incorniciato da una ‘etichetta’ di carta bianca che gira intorno alla bottiglia per 360 gradi. Una finestra sul vino. Nella parte cartacea dell’etichetta vi campeggia unicamente l’armonica, vibrante e intensa firma di Manaresi, che è diventata il marchio dell’azienda. Un bollino tondo di colore diverso per ogni vino è un altro rimando al mondo dell’arte (nelle mostre indica i quadri venduti, non vendibili o prenotati-ndr). Come a sottolineare che “è il vino è l’opera che si vuole mettere in mostra”, dice Donatella. Il cartone da 6 bottiglie, infine, rappresenta un’incisione di Paolo Manaresi, che vinse la Biennale di Venezia nel 1954: rende la scatola di per se stessa quasi un pezzo da collezione, e realizza un accattivante effetto ‘optical’ in bianco nero. Anche la confezione regalo da 3 bottiglie rappresenta una significativa incisione di Manaresi degli anni ’50, il Vaso di Fiori.

LA CANTINA
La cantina Manaresi, dominante gli 8 ettari di vigneti aziendali, con vista su tutta la pianura, su Bologna e San Luca (fino alle Alpi nei giorni limpidi), si sviluppa su oltre 800 mq, al centro del podere sulla collina di Bella Vista. Lo stabilimento, dotato di tecnologie di ultima generazione, è parzialmente interrato sotto una casa rurale ristrutturata nei suoi volumi originari, garantendo così un ambiente ottimale per mosti e vini. Nella parte antica (del primo novecento), lasciata inalterata all’interno con i mattoni a vista e il pavimento in cotto, hanno trovato posto i locali per l’elevage dei vini. Donatella Agostoni, di professione architetto, dal 1998 sommelier, ha affrontato l’avventura della cantina, avviata con la vendemmia 2009 dopo 2 annate sperimentali, rimettendosi in discussione in prima persona, ripartendo dalla terra e dall’agricoltura, coadiuvata dalle madre Maria Teresa Manaresi, titolare, e dal marito Fabio Bottonelli, di professione giornalista, laureato in agraria. La gamma Manaresi è composta attualmente da 4 vini: la ‘bollicina autoctona’ del Pignoletto frizzante Colli Bolognesi doc, che ha sorpreso per piacevolezza e ventaglio di profumi freschi, fino alla pera e banana; il Classico Pignoletto Colli Bolognesi docg 2010, intrigante e complesso al naso, fresco e nitido in bocca (premio Gambero Rosso Berebene Low Cost 2010-2011, Eccellenza Guida AIS 2011 2012); il ‘Duesettanta’, bianco Emilia IGT 2010 (blend di uve bianche autoctone e non, tutto vinificato in acciaio, previa breve macerazione a freddo sulle bucce): quest’ultimo è una piccola sfida per la zona, un vino che è stato apprezzato per la mineralità spiccata e la scattante freschezza, che sostengono una struttura importante, e che prende il nome dalla diversa esposizione su 3 versanti della collina di Bella Vista (quindi a 270 gradi) su cui è situata l’azienda; Il Merlot Colli Bolognesi doc, di nerbo, scattante, ma fruttato e sostenuta da ideale vena tannica, ma affinato a lungo solo in acciaio e in bottiglia. (nell’aprile 2012 uscirà invece l’attesa ‘riserva’ di Cabernet Sauvignon 2009 Colli Bolognesi doc).

+INFO: www.manaresi.net, Ufficio Stampa www.studiobottonelli.it,

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