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La Mappa del Nizza è finalmente realtà. Dopo tanta attesa e un irrefrenabile entusiasmo, l’Associazione Produttori del Nizza ha presentato sabato 24 febbraio 2018 nell’affollatissimo Foro Boario di Nizza l’ultima opera realizzata da Enogea. Si tratta di una mappatura delle vigne finalizzata alla promozione e al racconto del territorio della Barbera “super premium” prodotta in 18 comuni dell’astigiano rivolta in primis ai produttori, ma anche agli addetti al settore e soprattutto agli utenti finali. Come ha sottolineato più volte Alessandro Masnaghetti di Enogea, “questa mappa non equivale ad una zonazione ma fotografa in maniera precisa il territorio di produzione del Nizza”, non prendendo in considerazione gli aspetti geologici.

Un nuovo strumento dunque di studio ed approfondimento finalizzato alla scoperta delle differenze e sfumature del Nizza, un vino prodotto oggi in 200 ettari, voluto fortemente dall’Associazione Produttori del Nizza che in venti anni ha saputo apportare le modifiche nel disciplinare di produzione e valorizzare le proprie origini per diventare la punta della piramide della Barbera piemontese.

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Dal 2014 questo “Barolo del Monferrato”, rappresenta il massimo livello qualitativo e per raggiungerlo fissa regole precise e restrittive. Basse rese, vigne esposte a sud e sud ovest e sud est e un invecchiamento minimo di 18 mesi di cui 6 mesi in legno per il Nizza e Nizza Vigna. E il numero odierno dei soci 51 è destinato a salire considerando il potenziale di superficie vitata ascrivibile al disciplinare, pari a 750 ettari, unito al trend positivo di crescita del 45%, registrato nell’ultimo triennio, con 8.754, ettolitri prodotti nell’ultimo anno. Una giornata di festa tra i tanti ospiti intervenuti, le parole dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e pesca Giorgio Ferrero: “la mappatura serve a valorizzare la Barbera in un importante momento di condivisione per l’intero territorio che riprende oggi il contatto con la tradizione” e quelle del Vice Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati Massimo Fiorio che afferma come “l’appeal del Made in Italy all’estero sia cresciuto anche grazie al lavoro di tutela e di snellimento delle pratiche burocratiche”. Un lavoro iniziato con il Testo Unico del Vino, entrato in vigore il 12 gennaio 2018 con la Legge n.238 recante la Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino che insieme ai virtuosi messaggi di comunicazione rappresentano l’espressione visuale del legame tra la l’uomo e la tipicità di un territorio. Dando uno sguardo all’economia, è Mauro Damerio, Presidente dell’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato ad occuparsi attivamente dell’enoturismo e quindi dell’accoglienza con esperienze turistiche enogastronomiche come corsi di avvicinamento al vino, degustazioni e vendita, direttamente nel centro cittadino. Ma a voler fare una lettura globale di questo Nizza, da sempre sotto gli occhi di tutti, ma silente, fino ad oggi, per inserirlo nel mercato del vino emerge, chiara e lampante una differenza di valore e di sincerità interpretativa. Perchè come nel pensiero di Nietzsche c’è una vera e forte “volontà di potenza” in questo bel gruppo di lavoro guidato da Gianni Bertolino, Presidente Associazione Produttori del Nizza, coinvolgente e sensibile, per sviluppare un progetto esplosivo e propositivo caratterizzato da un costante miglioramento. Di cosa? Del Nizza, ovviamente, di questa presenza di valore aggiunto intrinseco presente in queste colline astigiane che da una parte son ripide e profonde e ad un tratto, si fanno più sciolte e morbide quasi come una discesa in un sentiero di montagna. È l’emozione della velocità, del vento, della fatica mentre si sente il contrasto della pendenza nella gambe unita all’ascolto del relax ed il fascino che si respira all’arrivo, quando si vive la vallata. Sensazioni vissute direttamente con Alessandro Masnaghetti tra le vigne che mentre le racconta tiene a ricordare che la realizzazione di questa prima mappa è un punto di partenza, prodotta dopo un lungo percorso di visite e momenti di ascolto dei produttori che lo hanno portato a definire le zone del Nizza partendo da due elementi. Il paesaggio (il cambiamento di vegetazione) e la toponomastica (la tradizione locale, la memoria storica delle pratiche e dell’uomo) usati come matita e righello per disegnarne i confini.

Credit photo WikiVinum

E una volta aperta ecco che troviamo diversi settori: il centrale, di Agliano, in cui nascono Barbera strutturate e longeve che si divide con quella di Vinchio e Vaglio Serra con marne e sabbie, e meno superfici vitate, circoscritte dai torrenti Nizza e Belbo che separano sempre l’ampio settore da una terza zona centrale, più a sud di Nizza, che vede invece più presenza di Marne di Sant’Agata. E se nel settore Nord troviamo le sabbie, ad Est regnano le terre rosse per ritrovare poi una maggior presenza di arenarie nel settore Sud da Calamandrana a Castel Boglione e Castel Rocchero che meriterebbe uno studio a se per la sua complessa orografia. Siamo di fronte ad un’opera densa che riesce a rappresentare il “progetto Nizza” in tutte le sue geometrie stuzzicando la curiosità di assaggiare i vini dei vari nuclei per stabilire le caratteristiche non qualitative e gerarchiche, alla francese, ma di stile. Perché se alla prime ci penseranno il mercato e la bravura del singolo produttore, al secondo, la definizione dello stile, ci penseranno, di nuovo, i produttori, insieme alla critica ed i consumatori, lavorando in sinergia e nel tempo. Ecco una selezione dei Nizza piaciuti a Beverfood:

Cascina La Barbatella
Nizza DOCG La Vigna dell’Angelo

Una vigna magica, probabilmente, che impreziosisce ancora di più l’aver catalogato le vigne. Solo 1,10 ettaro a Nizza a quota 220 m s.l.m per ascoltare la più bella voce del Nizza. Vola elegante e arriva con una confettura di lamponi e rose essiccate. Palato di incredibile ampiezza ed armonia. Un abbraccio che ti avvolge e che non vorresti lasciare più per la stupenda sinergia gustativa tra finezza, consistenza di polpa e freschezza.

www.labarbatella.com

Tenuta Olim Bauda – Nizza DOCG

Siamo ad Incisa Scapaccino nella vigna della tenuta in cui la famiglia opera da sempre. Quando ci si approccia a questo vino, superate le note boisé, del legno si deve registrare la purezza della Barbera. Già al naso il vino spicca per l’esuberanza del frutto maturo che ti sorride bramoso di esprimersi con un vestito di seta morbido e di univoco stile e presenza scenica. Il palato incendia e apprende il ritmo e la persistenza gustativa che calzanti, senza sbavature, insegnano a distinguere le tracce dell’acidità e della polpa in un finale che si dirama ancora con aromi di frutti rossi maturi e linee blu e balsamiche.

tenutaolimbauda.it

Credit photo WikiVinum

Cascina Garitina – Nizza DOCG Neuvsent

Gianluca Morino, il gigante del Nizza è anche tra i più attivi sui social, uno dei protagonisti della zona e con questo cambio di clima le sue uve a quota 260- 320 metri diventano come dei quarzi preziosi blu che affiorano dalla terra e brillano insieme ad una lieve polvere di sale rosa. Un vino racchiuso e protetto, sempre, con tappo a vite che sprigiona tutta la pienezza dell’uva Barbera: viola, mora e spezie gestite al meglio in una bocca che si ricorda per la sequenza evolutiva del frutto, sempre più profondo, sempre più denso che affonda accompagnato dalla acidità mai aggressiva.

www.cascinagaritina.com/

Marco Bonfante – Nizza DOCG Bricco Bonfante

Siamo nel comune di Nizza nello storico bric di famiglia con le vigne a crescere su marna calcarea e limo esposte a sud, sud-est. a 250 mt. s.l.m. Il lungo affinamento in legno placa le durezze della Barbera ed esalta le parti croccanti e vibranti del frutto. Glicine, iris punte sapide e delicate quasi a ricordare una brezza marina. Gusto succoso e palpabile che cattura con freschezza ed equilibrio.

www.marcobonfante.com/

 

 

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