La “mappa” ad alta risoluzione del genoma dell’orzo contribuirà a produrre varietà nuove e migliori di orzo, essenziali per la produzione di birra e whisky. La nuova mappatura genetica del cereale è stata ottenuta da un gruppo di ricerca internazionale, comprendente anche scienziati italiani. E’ quanto riporta un articolo in data odierna di Massimo Spampani sul Corriere della Sera e che fa riferimento ai risultati della ricerca (pubblicata dalla rivista Nature) condotta dal professor Robbie Waugh del James Hutton Institute, in Scozia, in collaborazione con il centro di analisi del genoma di Norwich.
Lo studio getta le basi per nuove ricerche che porteranno al miglioramento della resa dei raccolti: “Sarà infatti possibile clonare i singoli geni responsabili di precise caratteristiche della pianta così da migliorarne la resa”. “L’accesso al catalogo che assembla sequenze geniche”, ha commentato il professor Waugh, “razionalizzerà gli sforzi per migliorare la produzione di orzo attraverso la coltivazione di varietà che meglio resistono a parassiti, malattie e condizioni ambientali avverse, quali lo stress da siccità e calore. E verrà accelerata la ricerca anche sullo stretto parente dell’orzo, il frumento”.