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Una serata dedicata all’iconico rum Matusalem attraverso le sue bottiglie premium con un ospite d’eccezione a condurre la masterclass, il brand ambassador, Hektor Monroy. Nell’incontro, riservato ad un ristretto gruppo di giornalisti e ospiti, tenutosi nell’ambito del Barshow presso l’hotel Hoxton di Roma, sono state passate in rassegna le ultime creazioni del ron distribuito da Montenegro proposte in degustazione con cocktail appositamente scelti da Monroy ed una degustazione di food, salato e desserts a cura dell’Head Chef dell’Hoxton Alessandro Stefoni.
Quattro drink per coprire l’offerta del Matusalem. Si è partiti con un Golondrina per esaltare l’Insolito in abbinata ad una soda al pompelmo e a un succo di lime fresco.
Ron Matusalem ha infatti introdotto per primo nel mercato, un rum rosa affinato in botti ex-Tempranillo. Un finale burroso con sentori di pane tostato e frutti rossi in armonia con i residui di tannini del vino. Questo unico profilo aromatico lo rende molto interessante per gli intenditori.
Spazio poi alla seconda referenza, il Gran Reserva 15. Monroy ha suggerito uno Spicy Daiquiri con succo di lime fresco, sciroppo di zucchero, succo di zenzero ed albume. Il modo migliore per degustare quello che è il cavallo di battaglia in termini di volume e vendite, in casa Matusalem. Con un basso contenuto di zucchero, solo 5,7 grammi per litro, amato per il suo sapore legnoso, secco e burroso, grazie alla complessità e morbidezza al palato è ideale non solo in miscelazione ma anche in purezza.
Il Gran Reserva 15 è stato proposto anche in un grande classico della mixology, il Cuba Libre Royal con Fabbri cola, Soda e prosecco.
Infine spazio al premium per eccellenza, il Gran Reserva 23, la massima espressione di rum invecchiato con metodo Solera per Matusalem. È amato per la sua deliziosa morbidezza, ben equilibrato con tracce di miele, vaniglia e melassa con una finitura speziata e duratura. Non poteva che diventare il protagonista di un Colonial Old Fashioned, con Sherry, Polvere di cioccolato fondente 90% ed un pizzico di sale marino.
La storia di Matusalem inizia nel 1872 a Santiago di Cuba e, con crescente successo, arriva a noi nel pieno rispetto della tradizione e dello stile cubano, con la stessa ricetta di famiglia tramandata di generazione in generazione da oltre 140 anni.
Oggi Matusalem offre una prestigiosa gamma di rum premium, che rappresentano la scelta perfetta per i consumatori alla ricerca di un prodotto dalla qualità eccezionale e dal gusto unico.
Sull’evento si è espresso Matteo Ziliani, Brand specialist di Matusalem: “Questa serata punta sul food pairing, ovvero associare e far scoprire le potenzialità del bere Matusalem, principalmente per i prodotti premium, Insolito e le Riserve15 e 23, in abbinata con i piatti. Il dialogo con il mondo della ristorazione è un concetto che stiamo portando avanti da anni. Su questo fronte abbiamo un riscontro positivo perché sono sempre più numerosi gli chef che si avvicinano al mondo della mixology anche durante i pasti. Non è un fenomeno isolato, nell’ultimo Barshow è emerso in modo lampante che si tratta di una tendenza che si sta consolidando. Dopo un periodo di stasi di consumi, il rum come tutta la categoria degli spirits ha avuto un effetto rimbalzo rispetto all’era del Covid.
I clienti che non hanno comprato durante quel momento hanno successivamente acquistato in maniera più massiccia rispetto al passato. Stiamo inoltre vivendo anche una fase di riposizionamento. Dal rum basic sempre più consumatori si sono spinti verso le referenze premium. Noi come Matusalem non facciamo eccezione. Non a caso a marzo abbiamo lanciato il Sublime, un prodotto di estrema nicchia da 1600 euro a bottiglia di cui ce ne sono soltanto 450 esemplari in tutto il mondo. Una esclusività che celebra i 150 anni della nostra azienda. Sempre in merito al Barshow ho registrato quest’anno una grandissima presenza di esperti del settore, competenti e potenziali clienti. Un evento dove si concretizzano opportunità di business.
La gente si è molto appassionata ad Insolito. Un rum davvero particolare che si può bere all’aperitivo in freschezza, con una anima molto giovane. Ma lo si può consumare anche in meditazione. Per noi è un momento foriero di cambiamenti. Alla fine dell’anno avremo un restyling del Gran Reserva 15 e Gran Reserva 23. Un cambio radicale sia dell’etichetta che della bottiglia che avrà un vetro intagliato. Un remake nel segno dell’eleganza e della raffinatezza che si focalizza chiaramente sul posizionamento che nel futuro verterà sempre più nel segmento premium”.
Con Hektor Monroy si sono approfonditi alcuni temi di stretta attualità per Matusalem, a partire dall’affacciarsi sempre più al dialogo con il mondo della ristorazione: “Siamo uno dei pochissimi brand di spirits che ha un laboratorio di food pairing al suo interno e stiamo sviluppando molto questo settore. Proviamo, studiamo e riproviamo. Tutta questa sperimentazione viene ovviamente dall’universo del vino. Dagli studi che hanno cambiato quelle che erano percezioni consolidate. Dieci anni fa era piuttosto scontato abbinare il vino bianco con il pesce, o il rosso con la carne. Ora non più, le possibilità sono cambiate e aumentate. Nel nostro mondo sarebbe riduttivo e limitante attestarsi solamente al binomio rum e cioccolato. Grazie agli studi e alle analisi del nostro laboratorio si lavora sulle molecole fino a trovare l’incontro perfetto tra rum e piatti. Inutile dire che la figura chiave è lo chef. Noi gli forniamo una guida per muoversi in questo ambito. Grazie alle sue preparazioni il messaggio arriva al consumatore finale che poi può quando torna a casa, come in un gioco può riproporre alcuni abbinamenti”.
+ INFO: www.matusalem.com/
gruppomontenegro.com/
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