La notizia arriva dal Regno del Sol Levante dove a giungo verrà avviato un inedito sistema che prevede di regalare caffè, altre bevande calde e bevande fredde ai consumatori, in cambio di brevi spot da visionare durante l’attesa. L’iniziativa commerciale è stata annunciata a Tokyo dalla Apex Corporation, titolare di una rete di oltre 35.000 distributori automatici sparsi in tutto il Paese, che ha messo a punto il nuovo servizio «Medicafè» in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria «WillB».
I clienti potranno selezionare una bevanda sullo schermo del quadro a cristallo liquido da 19 pollici costruito nei distributori automatici. Mentre aspettano la bevanda che deve riempire la tazza, trascorre un periodo temporale di circa 30 secondi, nel corso del quale sarà trasmesso un “commercial” (annuncio pubblicitario) sullo schermo del distributore automatico che il consumatore avrà la bontà di sorbirsi. Il costo delle bibite (70-80 yen, circa 50 centesimi di euro) sarà interamente coperto dall’advertiser (l’azienda che fa la pubblicità), che potrà pubblicizzare i propri prodotti non solo in video ma anche sulle tazze di carta.
Il servizio sarà dapprima provato su diverse dozzine di distributori automatici in quel di Tokio. Se funzionerà e assicurerà un reddito adeguato, l’Apex Corporation è intenzionata successivamente ad estenderlo a tutti i suoi 35.000 distributori automatici sparsi in tutto il Giappone. L’azienda ha detto che finora ha ricevuto risposte favorevoli da parte di aziende advertisers potenziali. Secondo le stime del gestore, il giro d’affari potenziale di “Medicafè” dovrebbe aggirarsi sui 400 milioni di yen annui per un totale di 5-6 milioni di bevande consumate.
Una iniziativa di questo genere non poteva che essere pensata in un paese come il Giappone, considerato la patria dei distributori automatici, che si trovano ovunque, facendo parte ormai del panorama tipico di questo paese. Secondo le stime della Vending Machines Association, esistono in Giappone oltre 6 milioni di distributori automatici, cioè uno ogni 20 abitanti, probabilmente la più alta densità al mondo di D.A. in rapporto alla popolazione. In Giappone attraverso le vending machines si realizzano fatturati superiori a quelli realizzati nei supermercati nelle categorie di prodotti vendute su entrambi i canali.
+INFO: www.asahi.com – www.corriere.it del 9.05.2007 – www.apex-co.co.jp
NdR. Nel caso in esame sembrerebbe che tutti ci guadagnino. Ci guadagnerebbe il consumatore che si beve un caffè gratis, ci guadagnerebbe il gestore del distributore automatico che è pagato dall’advertiser, ci guadagnerebbe anche l’azienda advertiser che, evidentemente, troverebbe in questo modo di fare pubblicità un miglior rapporto costo/contatto. Dove sta il “fesso pagatore”? Il pagatore di turno dovrebbe pur sempre essere il consumatore, che – è vero – scrocca un caffè gratis alla macchinetta, ma che, sorbendosi lo spot pubblicitario, dovrebbe poi convincersi a comprare (stavolta pagando) il prodotto pubblicizzato nello spot. Naturalmente se il consumatore si beve il caffè gratis, si guarda lo spot e poi non compra il prodotto dello spot, il “fesso pagatore” diventa l’advertiser. Chi ci guadagna sempre è il gestore delle macchinette. :
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