Il mercato statunitense delle bevande alcoliche continua a soffrire: nei primi sette mesi del 2024, i volumi hanno registrato un calo del -2,8%, superando le previsioni già pessimistiche di IWSR, che aveva stimato una riduzione più moderata del -1,9%. Le categorie principali – birra, vino e spirits – sono tutte in flessione, ma gli RTD (Ready-to-Drink) restano l’unico segmento in crescita, con un +2%
I dati, tratti dalla piattaforma IWSR Navigator, che monitora i consumi mensili di alcolici negli USA, mostrano un quadro complesso e variegato. Sebbene a livello nazionale il calo dei volumi sia generalizzato, alcuni stati mostrano tendenze meno drammatiche. New York, ad esempio, ha registrato un calo degli spirits inferiore rispetto alla media nazionale (-1,5% contro -3%). Questa tenuta è probabilmente dovuta alla solida cultura dei cocktail e al potere d’acquisto più elevato delle aree urbane, che ha preservato il consumo di alcolici a discapito del vino e degli RTD.
I cali più rilevanti: birra e vino in difficoltà
Nel periodo tra gennaio e luglio 2024, i cali più significativi sono stati registrati nel settore della birra, con una diminuzione del -3,5%, e nel vino, in calo del -4%. Questi dati confermano che il settore continua a faticare, senza i segni di ripresa attesi. In controtendenza, solo alcuni stati come Florida, Texas e Pennsylvania hanno registrato riduzioni più contenute per la birra, con un calo inferiore al -2%.
Il vino, invece, ha subito perdite più marcate in diverse aree del Paese. Tra le regioni più colpite figurano Washington DC, Idaho, Kansas e Oregon, che hanno visto riduzioni superiori al -5% dei volumi.
Gli RTD trainano il mercato, ma solo in alcuni stati
Mentre alcuni stati, come Florida, New York e Michigan, hanno registrato cali anche negli RTD, altri hanno mostrato una crescita notevole. Louisiana (+16%), South Dakota (+14%) e Nebraska (+8%) sono tra le regioni con i migliori risultati per questa categoria, indicando che la domanda di bevande pronte da bere rimane alta in alcune aree degli Stati Uniti.
Un elemento interessante riguarda il tequila, i cui volumi sono scesi dell’1% rispetto al 2023. Tuttavia, la premiumisation continua a giocare un ruolo chiave, con i prodotti super-premium (+4%) e premium (+6%) che compensano parzialmente il calo dei prodotti standard (-3%) e ultra-premium (-8%).
Modelli stagionali e prospettive per il 2024
Le tendenze stagionali rimangono stabili rispetto al periodo pre-pandemico, con gli RTD e la birra che raggiungono il picco nei mesi estivi, mentre spiriti e vino toccano il massimo a dicembre. Una particolarità è che i consumatori di RTD sembrano spostarsi verso la birra nei mesi estivi più caldi, facendo registrare i volumi migliori a giugno per gli RTD e a luglio-agosto per la birra.
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Il 2024 sembra quindi un anno difficile per il mercato statunitense delle bevande alcoliche, con poche aree di ripresa e una domanda complessivamente in calo. Tuttavia, il secondo semestre potrebbe riservare delle sorprese, soprattutto se gli RTD continuassero a mostrare segnali di crescita in determinati stati.
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