Nonostante lo scoppio della crisi finanziaria ed economica, anche nel 2008 il mercato mondiale della birra è riuscito a mettere a segno una crescita. Secondo i dati dell’ultimo Barth Report la produzione e il consumo mondiale di birra si sono attestati nel 2008 a 1.816 milioni di ettolitri, con una progressione dell’1,6% rispetto all’anno precedente, inferiore però ai tassi medi di crescita (ca. 3% all’anno) del recente passato. Nell’ultimo decennio si è avuto un forte spostamento di consumi dai mercati dell’Europa Occidentale e del Nord America ai mercati emergenti dell’Est asiatico e dell’Est europeo.
Negli ultimi 5 anni la produzione birraria asiatica è cresciuta del 30% portandosi a 572 milioni di hl, superando in tal modo i volumi del continente americano (544 milioni di hl nel 2008) e ponendosi a breve anche l’obiettivo del sorpasso all’Europa (586 mio hl). Il consumo pro-capite mondiale si è assestato intorno ai 27 litri/anno ma con forti escursioni tra le varie regioni. I consumi pro-capite restano alti (tra i 60 e i 70 litri/anno, contro una media mondiale di 27 litri/anno) nei Paesi di più antica tradizione di consumo, come Europa, Usa , Canada e Oceania, ma l’Asia e l’Africa, proprio perché partono da valori pro capite più bassi sono le regioni che assicureranno in futuro lo sviluppo del settore. Al vertice della classifica delle grandi potenze birrarie si è da alcuni anni insediata la Cina (410 milioni di hl di produzione nel 2008) che, pur disponendo di un pro-capite di solo 32 litri annui, ha ormai superato, grazie all’enorme popolazione e a un tasso di sviluppo più vivace, il primato storico del mercato statunitense (oggi in seconda posizione con una produzione annua di 232 milioni di hl). Negli ultimi 8 anni la Cina ha quasi raddoppiato produzione e consumi, mentre gli USA sono rimasti fermi ai consumi di inizio secolo (poco più di 230 milioni di hl).
In Europa il primato storico della produzione e dei consumi apparteneva alla Germania (103 milioni di hl, con un pro-capite di 111 litri), che però di recente è stata superata dalla Russia, divenuta nel frattempo, con 114 milioni di ettolitri prodotti (erano appena 55 nel 2000), il terzo più grande mercato birrario nel mondo. Nel 2008 tuttavia, a causa della crisi economica, anche il mercato russo si è fermato e l’intera produzione continentale ne ha risentito, diminuendo i volumi rispetto al 2007. In generale i mercati più consolidati dell’Europa Occidentale mostrano segni di cedimento, mentre le prospettive di crescita riguardano i mercati dell’Est. In termini di consumo pro-capite si rileva una notevole variazione tra i vari mercati: si va dai 158 litri/anni della Rep. Ceca, ai 100-110 di Germania, Austria e Irlanda, per poi scendere sulla fascia 80-90 litri per Uk, Polonia, Spagna, Belgio e Danimarca, fino ad arrivare ai 30 dell’Italia e della Francia e ai 12 della Turchia. Queste notevoli differenziazioni di consumo pro-capite sono connesse alle varie abitudini storiche nelle varie regioni, alle differenti tradizioni alimentari e gastronomiche, alle diverse disponibilità economiche, ma anche a differenti legislazioni che possono favorire o frenare il consumo della birra.
La produzione mondiale di birra è abbastanza frastagliata. Tuttavia il quadro competitivo internazionale è caratterizzato da un intenso processo di concentrazione che si è accentuato negli ultimi dieci anni. Secondo la classifica stilata da “The Barth Report”, a fine 2008 i primi 10 produttori di birra assorbivano oltre il 63% della totale produzione mondiale, ma i primi quattro da soli concentravano il 46% del totale. Negli ultimi due anni il processo di concentrazione si è accentuato grazie ad alcune grandi operazioni di merger & acquisition, tra cui l’acquisizione (da parte di Carlsberg ed Heineken) del gruppo britannico Scottish & Newcastle, la fusione negli Usa tra le attività birrarie di SABMiller e quelle di Molsom e, infine, l’acquisizione del gruppo americano Anheuser-Busch dal parte del gruppo belga Inbev, dando vita al nuovo megagruppo AB-Inbev. Ai vertici della classifica mondiale dei produttori si collocano ora, nell’ordine: AB-Inbev, SabMiller, Heineken e Carlsberg. Tra i primi 10 produttori al mondo appaiono ora anche ben tre gruppi cinesi; C. R. Breveries, Tsing Tao, Yanjing.
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