Lo rileva GenUSA che sottolinea come quello che è da sempre un punto fermo delle famiglie americane, consumato da tutti i redditi, età, generi sta cambiando percezione e si sta diffondendo. Da bevanda “relegata” alla prima colazione, oggi viene consumato in qualsiasi momento della giornata e ovunque ci si trovi. Specie dai giovani, che lo percepiscono come la bevanda energetica ideale da consumare “in mobilità”.
Dunque, se i consumatori più anziani tendono a preferire di caffè macinato di marca, i Millennials “pescano” trasversalmente tra tutti i marchi e segmenti. Man mano che i consumatori diventano bevitori di caffè esperti, tendono a cercare tostature più forti e sapori audaci. Venendo alle differenze di genere, le donne sono più sensibili degli uomini al prezzo, più abitudinarie nella scelta del tipo di tostatura e valutano la marca nelle loro decisioni di acquisto. Gli uomini preferiscono caffè più forti, come il caffè espresso, e hanno una maggiore propensione ad acquistare caffè in chicchi del loro torrefattore preferito. Quanto alla fascia di reddito, se il caffè, commodity low-cost, è trasversale, il caffè solubile tende ad essere più popolare nelle famiglie con reddito inferiore a 25.000 USD mentre il caffè in grani è più diffuso nelle famiglie con redditi superiori a 150.000 USD.
Infine, i format. La caffetteria è ormai entrata di diritto nel paesaggio degli Stati Uniti come punto di incontro, soggiorno di casa e ufficio remoto. Tanto che il coffee shop di una città è anche uno spaccato del modo in cui quella città vive, della sua atmosfera locale e di ciò che la rende unica.
Fonte: host.fieramilano.it/negli-usa-il-caff%C3%A8-diventa-adulto-e-si-differenzia