Per il suo esordio sul mercato indiano, il gruppo Starbucks Corp., la più grande catena di caffetterie al mondo, stringe un’alleanza con il gruppo Tata, una delle più grandi conglomerate industriali del’India, con attività in numerosi settori (auto, acciaio, telecomunicazioni, ..), tra cui anche la produzione di tè e caffè. L’alleanza riguarda più specificamente la divisione Tata Coffee Ltd. che, tra l’altro, possiede l’azienda caffeicola Eight O’Clock Coffee Co. negli Stati Uniti, oltre ad essere uno dei più grandi produttori di caffè in India e il principale esportatore di caffè indiano.
Il sub-continente indiano, anche se storicamente noto come terra di tè, è anche un importante esportatore di caffè, il quinto più grande al mondo. Mr. Schultz, presidente di Starbuck’s, ha dichiarato che una delle ragioni dell’ alleanza con Tata è quella di elevare il profilo e l’uso dei chicchi di caffè Arabica (prodotti in India da Tata) nei negozi Starbucks che sorgeranno in India, ma anche altrove.
Le due aziende inoltre stanno prendendo in considerazione l’apertura di punti vendita Starbucks nei negozi e alberghi di proprietà del gruppo Tata, che sono tra i più alla moda in India R.K. Krishnakumar, presidente di Tata Coffee, ha dichiarato che accoglie con favore l’ingresso di Starbucks in India, riconoscendo alla catena americana un’esperienza unica e globale nel settore delle caffetterie. L’obiettivo di Starbucks è quello di replicare gli sforzi che hanno consentito di divenire leader negli Stati Uniti e in altri mercati e accrescere così la sua presenza internazionale. Starbucks ha recentemente realizzato una svolta negli Stati Uniti chiudendo posizioni poco efficienti, portando maggiore efficienza alle sue operazioni e allargando le vendite al caffè istantaneo nei suoi negozi e negli altri canali di vendita al dettaglio.
Complessivamente il consumo interno di caffè in India è aumentato a circa 94.400 tonnellate nel 2008, quasi il 90% in più rispetto al 1998, secondo i dati del governo indiano. Gran parte dell’aumento del consumo è stata guidata dallo sviluppo di bar-caffè quick-service. Starbuck’s dovrà battagliare sul mercato indiano con competitor molto agguerriti, in primis McDonald’s Corp, il gigante mondiale dei fast food, che ha già 208 ristoranti a livello nazionale. McDonald’s ha in programma in tutto il mondo l’apertura di format specifici di coffe shop (McCafè) in affiancamento ai propri quick restaurant. Ma il leader attuale sul mercato delle caffetterie in India è Cafe Coffee Dayha (CCD) che ha costruito nel tempo una rete che ha raggiunto una media di apertura di una caffetteria ogni tre giorni. Attualmente ne possiede 1000 in gran parte operanti in numerose città indiane, ma con presenze significative anche fuori dell’India (Medio Oriente, Europa dell’est, Eurasia, Egitto, Sud- est asiatico). Ma anche il gruppo italiana Lavazza opera con successo sul mercato indiano con una catena di caffetterie a marchio Barista (ora Barista Lavazza) acquisita nel 2007 e che attualmente gestisce una rete di ca. 300 coffe shop. Lavazza ha tra l’atro avviato la costruzione in India di un nuovo stabilimento per la lavorazione del caffè , manifestando in tal modo l’ambizione di voler giocare un ruolo di primo piano su questo importante mercato.
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Per una più ampia panoramica sulle catene di caffetterie si rimanda alla specifica sezione di Coffitalia:
www.beverfood.com/quantic/negozio/product/annuari-beverfood-cartacei/coffitalia/