Nel 2016, il mercato mondiale dello Champagne conferma lo sviluppo di valore della filiera, grazie alla crescente richiesta di prodotti top di gamma, ma anche grazie al ruolo sempre più importante dei nuovi snodi di crescita dell’export.
In termini di valore, i mercati tradizionali dello Champagne proseguono una crescita dinamica nei paesi più distanti (Stati Uniti: +4,9%, Giappone: +3%) ma anche in Europa (Germania: +3,4%, Paesi Bassi: +6,3%). L’Europa meridionale conferma la sua ripresa (Spagna: +1,3% e Italia: +6,4%) e l’Europa settentrionale la sua importanza: insieme, Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia crescono del +3,5%.
Infine, numerosi paesi confermano il loro ruolo di snodi della crescita, in tutti i continenti: America (Canada: +9,4%, Messico: +12%), Africa (Sudafrica: +15,1%), Oceania (Nuova Zelanda: +25,4%) e Asia (Corea del Sud: +14,2%); il “mondo cinese” che comprende Cina, Hong Kong e Taiwan mantiene un forte potenziale.
Nella maggior parte dei paesi, si conferma quindi il modello di una crescita dello Champagne trainata dall’export e dalla diversificazione delle cuvée: nel 2016, la regione della Champagne ha esportato l’8,6% di bottiglie di Champagne rosé in più rispetto al 2015, e il 4,6% di cuvée speciali in più. I consumatori di Champagne ricercano cuvée sempre più rare e prestigiose.
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