Il mercato della distribuzione automatica in Italia (vending) è molto diffuso. Sono infatti oltre 800 mila le vending machine installate nel nostro Paese che erogano ogni giorno caffè, bevande (calde e fredde), snack o panini e pasti pronti. Al vending tradizionale realizzato con distributori automatici va poi associato il CD- Coffee Service, cioè il servizio di caffè e altre bevande per gli uffici e comunità, in genere realizzato con capsule e cialde.
Secondo le ultime valutazioni Accenture per conto di Confida, nel 2017 il settore della distribuzione automatica (vending) ha fatto registrare complessivamente 5.023 milioni di consumazioni di prodotti food & beverage (in crescita dell’1,31% rispetto al 2016), per un valore stimabile intorno a 1.865 milioni di euro (in crescita dell’l,87% rispetto al 2016). Questi valori sono riferiti solo ai distributori automatici (vending in senso tradizionale) e ad essi andrebbe aggiunto il business dell’ OCS (office coffee service), cioè il servizio di erogazione caffè e altre bevande negli uffici tramite le macchine di caffè porzionato (capsule e/o cialde).
La ripartizione dei consumi alimentari della D.A. vede la netta prevalenza delle bevande calde (caffè, cappuccini, orzo, cioccolato, tè, ginseng, ecc) con il 64% del totale, con 3.220 milioni di consumazioni; in quest’ambito il caffè resta il prodotto dominante (2,7 miliardi di consumazioni). Seguono le bevande fredde con circa il 20% (950 milioni di consumazioni) e gli snack dolci e salati con il 16% (815 milioni di consumazioni). Bevande fredde e snack a valore migliorano la loro incidenza grazie a dei prezzi medi superiori alle bevande calde. Nell’ambito delle bevande fredde domina l’acqua con ben 763 milioni di bottigliette (77% del totale bevande fredde), seguita dalle bibite, tè freddo e succhi con il 23% delle consumazioni. A parte andrebbero considerati anche i consumi di acque in boccioni che di fatto si pongono come una forma particolare di erogazione automatica e che rappresentano, secondo le ultime valutazione dell’associazione di categoria ca. 140 milioni di litri su base annua per un giro d’affari intorno ai 75 Mn/€. Il valore medio di una consumazione nei distributori automatici è di 0,37 euro. Le consumazioni fino a € 0,45 rappresentano il 78% del totale consumazioni nel vending (in questa fascia rientrano soprattutto i consumi di acqua e caffè), mentre il 22% è rappresentato da consumazioni con valori superiori a 0,45 €.
Il dato globale del consumo del porzionato (capsule e cialde di caffè e altre bevande) in Italia nel 2017 segna una crescita delle consumazioni del +4,8%. Il dato tiene conto di tutti i canali distributivi compresa l’attività delle imprese di gestione, che tradizionalmente forniscono la macchina in comodato d’uso gratuito e il servizio di somministrazione del caffè in capsule o cialde monodose. Quest’ultima attività però, a seguito di alcune evoluzioni del mercato che ne hanno modificato le caratteristiche e l’andamento, registra un calo. In particolare, già da alcuni anni, nel mercato del porzionato sta crescendo la commistione tra B2B e B2C. Da una parte, infatti, player tradizionalmente B2B (le società di gestione) servono anche clienti B2C, dall’altra nuovi player (retail, e-commerce e torrefazioni e importatori) hanno iniziato a rifornire il canale B2B (uffici) con capsule B2C.Secondo lo studio Confida/Accenture nel 2017 si stimano 6,1 miliardi di consumazioni, di cui 1,7 miliardi relativi alla capsule B2B (cioè fornite alle aziende), 3,2 miliardi di capsule B2C e 1,2 miliardi di Cialde E.S.E. Complessivamente il settore porzionato esprime un valore complessivo intorno a 1,7 Mrd/€.
4 – IL SETTORE DELLE VENDING MACCHINE (DISTRIBUTORI AUTOMATICI)
Il nostro Paese non solo produce ed esporta in tutto il modo i distributori automatici (una punta di diamante dell’industria meccanica italiana: i 2/3 delle vending machine esistenti al mondo sono Made in Italy) ma l’Italia è soprattutto il primo Paese europeo per “macchinette” installate con oltre 800mila unità in tutta la Penisola tra uffici, pubbliche amministrazioni, scuole, ospedali ecc. Dopo l’Italia segue la Francia con 590 mila vending machine e la Germania con 550 mila unità. I distributori sono diffusi principalmente nell’industria (35%), seguita dagli uffici privati (15%), dal commercio (13%), dal mondo della scuola e dell’università (13%), dagli ospedali (11%), dagli uffici pubblici (6%) e dai luoghi di transito (4%) e di svago (3%). I distributori automatici sono sempre più utilizzati anche da importanti brand internazionali per lanciare nuovi prodotti. Il mercato delle macchine da vending vale circa 500 milioni di euro (escluso il mercato delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti, un altro mercato in cui l’Italia è leader) di cui il 70% è esportato all’estero (stima Osservatorio Accenture per Confida). Al mercato della fabbricazione delle vending machine vanno poi aggiunti quelli dei sistemi di pagamento che vale 31 milioni di euro e quello degli accessori: bicchierini (42 milioni di euro), palette (30 milioni di euro) e filtri (7,6 milioni di euro).
5 – LE SMART VENDING MACHINE
Lo sviluppo del settore è legato anche e soprattutto all’evoluzione tecnologica basata sull’IoT: il 10% dei distributori automatici, non a caso, sono “smart vending machine”. I dispositivi di ultima generazione integrano schermi touch che consentono interazioni con il cliente per comunicare in modo dettagliato informazioni sul prodotto (schede nutrizionali, ingredienti e origine), per personalizzare il prodotto (il cliente può aggiungere o meno i diversi ingredienti) ed anche per proporre combinazioni di prodotti in promozione (cibo e bevanda a prezzo scontato).L’erogazione di prodotti ‘su misura’ è una delle peculiarità delle smart vending machine di nuova generazione: il consumatore ha, ad esempio, l’opportunità di declinare il suo caffè in centinaia di versioni diverse potendo scegliere fra ingredienti, topping, formati dei contenitori etc. Ma oggi è possibile anche personalizzare la temperatura e la quantità di ‘bollicine’ dell’acqua al dispenser di casa e ordinare in anticipo via app il proprio piatto preferito alla mensa aziendale per ritirarlo direttamente allo sportello della mensa automatica. Le macchine intelligenti, inoltre, sono in grado di veicolare messaggi di servizio o pubblicitari e di gestire l’acquisto multiplo creando un paniere di prodotti acquistabile con un’unica transazione.
Le smart vending machine sono dotate di sistemi di pagamento innovativi: l’84% del parco macchine consente di pagare in modalità cashless (con chiavetta), il 3% con carta di credito e il 2% con app. Anche il vending si dirige verso un futuro senza moneta. Sebbene il nostro Paese si dimostri restio ad abbandonare il contante, le aziende italiane che sono leader mondiali nella produzione di vending machine stanno scommettendo con decisione sullo sviluppo del mobile payment e del contactless. In particolare saranno le app ad accelerare il processo di adeguamento offrendo vantaggi per ogni tipo di utente Alcuni distributori sono dotati anche di sistemi di telemetria per gestire da remoto guasti, prodotti bloccati o esauriti e per monitorare i tecnici sul territorio e le attività dei caricatori. I modelli più evoluti utilizzano la connettività anche per comunicare alle centrali le statistiche di acquisto dei prodotti disponibili, l’esaurimento delle referenze ed eventuali guasti o disservizi.
6 – LA SOSTENIBILITÀ
Il tema della sostenibilità nella distribuzione automatica tocca molti aspetti dell’attività delle imprese che operano in questo settore. Si pensi alla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare.La consapevolezza della necessità di riorganizzare il proprio lavoro in modo sostenibile, ha portato già da qualche anno molte aziende del vending a dar vita a progetti e iniziative. L’intervento dell’associazione di categoria CONFIDA ha permesso, attraverso il progetto “Vending Sostenibile” con la collaborazione della Fondazione Sodalitas, di raccogliere queste esperienze e di metterle a disposizione dell’intero sistema, permettendo alle aziende del settore di lavorare insieme e “contaminarsi” e iniziare un percorso che dovrà portare l’intero comparto ad avere un approccio più sostenibile.
Per un’ampia panoramica sul settore e gli operatori del vending in Italia si rimanada alla guida VENDING & OCS 2018 da scaricare gratuitamente da: www.beverfood.com/downloads/guidaonline-vending-ocs-italia/