Secondo una ricerca di “Pambianco Strategie di Impresa”, il giro d’affari 2015 delle prime venti realtà italiane specializzate nella produzione di grappa è pari a 223 milioni di euro contro i 225 del 2014. Se si aggiungono le grappe delle aziendi minori e delle aziende non specializzate (quelle appartenenti alle aziende il cui fatturato prevalente è legato ad altri prodotti come ad esempio Stock e Branca) il giro d’affari complessivo dovrebbe pervenire ai 300 MLN € all’anno , con ca. 20.000.000 di bottiglie prodotte
Il distillato simbolo dell’Italia avrebbe ottime prospettive di crescita legate all’export, ma, la situazione delle principali realtà di settore è statica, condizionata dalla debolezza del mercato interno e dal suo peso tuttora dominante. C’è inoltre una struttura prodduttiva molto fastagliata e dispersiva con oltre 140 distillerie, caratterizzata da piccoli numeri, con pochi gruppi di rilevo e tanti micro-distillatori che appaiono in difficoltà verso i mercati esteri.
Le aziende che vantano fatturati di almeno 10 MLN € sono solo una decina:
…Distillerie Bonollo di Formigine (MO), con un fatturato di 33 Mn/€,
…Bonollo Umberto di Maestrino (PD), 33 Mn/€,
…Franciacorta Distillerie, 27 Mn/€,
…Francoli, 24 Mn/€,
…Bonaventura Maschio, 19 Mn/€,
…Marzadro,18 Mn/€,
…Nonino, 13 Mn/€
…Berta, 12 Mn/€
…Castagner, 11 Mn/€
…Nardini, 10 Mn/€
Vista in positivo, la situazione della grappa sta migliorando e il prodotto sembra ormai pronto, sotto il profilo qualitativo, per misurarsi all’estero con i suoi più illustri competitor come whisky, cognac e rhum. L’export nel 2016, secondo i dati forniti da Istat e rielaborati da Assodistil, è aumentato del 5,2% ed Elvio Bonollo, presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, evidenzia i progressi ottenuti in Russia ed Est Europa, +35% negli ultimi sei anni, diventate nuovo polo di riferimento per le esportazioni in aggiunta ai tradizionali mercati di lingua tedesca, che primeggiano in Europa.
per saperne di più: www.pambianconews.com/2017/05/10/grappa-sfida-export-214082/