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Oggi più che mai è forte la consapevolezza dei benefici di una corretta alimentazione, c’è una maggiore informazione e il marketing nutrizionale è diventato una realtà. Le aziende che hanno focalizzato la loro attenzione sui prodotti che forniscono benefici legati al benessere sono state ricompensate da trend di vendita in costante crescita nonostante la ben nota crisi dei consumi degli ultimi anni.

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Ma in tutto questo, come si comportano gli italiani nei confronti dell’insalata, l’alimento salutistico per eccellenza? Piaccia o non piaccia, l’insalata continua ad essere parte integrante della dieta di oltre 18 milioni di famiglie italiane, con modalità di consumo che si stanno però evolvendo. Negli ultimi anni infatti stiamo assistendo a un vero e proprio travaso di consumi dalle verdure sfuse a quelle già confezionate, la cosiddetta “quarta gamma”: verdure già pulite, tagliate, lavate e pronte all’uso. Come si evince dal grafico, da gennaio 2015 per la prima volta  i consumatori di insalata confezionata hanno superato quelli di insalata sfusa.

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insalata

Oltre 3 italiani su 4 hanno quindi acquistato nell’ultimo anno insalata di IV Gamma con un incremento di 5 punti se guardiamo il trend degli ultimi 3 anni, ma non è tutto. L’ampliamento del parco acquirenti (+ 300 mila famiglie nell’ultimo anno) ha contribuito alla crescita dei consumi che hanno subito un’ulteriore accelerata. Ad anno terminante maggio 2015, sono state consumate 89,3 mila tonnellate di verdura IV Gamma (+ 2,7% vs AT Mag 14) per un valore totale di oltre 633 milioni di euro (+ 1,5% vs AT Mag 14). Restano stabili invece i consumi medi per famiglia con una spesa annua per nucleo che si attesta intorno ai 34 euro  e una frequenza di acquisto di circa 18 atti all’anno, a dimostrazione del fatto che è principalmente la capacità del prodotto di attirare nuovi acquirenti a sostenere i consumi.

Che l’acquisto di verdura sfusa sia in flessione, è evidente anche dal trend negativo della verdura in alcune fonti di acquisto tipiche dei prodotti ortofrutticoli, come il canale tradizionale (-5,2% a Valore; -5,1% a Volume – AT Mag 15 vs periodo corrispondente) e i mercati rionali (-4,9% a Valore; – 7% a Volume – AT Mag 15 vs corrisp.).

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Come si spiega lo switch dei consumi da peso variabile a peso imposto e, più in generale, la crescita della IV Gamma? Per rispondere a questa domanda è bene considerare la crescente importanza che gli italiani prestano alla corretta alimentazione unita all’attenzione per il contenuto di servizio dei prodotti; l’insalata confezionata soddisfa l’una e l’altra esigenza conciliando la componente salutistica con il time saving e il contenimento degli sprechi. Si aggiungono inoltre politiche commerciali implementate dagli attori del mercato che hanno contribuito a contenere lo scontrino medio. E’confermato quindi che le verdure di IV gamma sono entrate di diritto nel carrello della spesa delle famiglie, tanto che il punto di saturazione sembra ormai avvicinarsi (nelle prime 3 aree Nielsen la penetrazione è superiore all’80%); quali ulteriori margini di sviluppo potrebbero esserci quindi per la categoria?

gamma

A giudicare dal grafico, è evidente che la principale opportunità di crescita possa venire proprio dal gap riscontrato in Area 4, caratterizzata da un parco acquirenti ancora inferiore rispetto alle altre aree, ma in forte crescita; un’altra opportunità potrebbe derivare dai Discount, un format ancora poco performante per la IV Gamma (- 6,5% Acquisti a Valore; -3,2% Acquisti a Volume – AT Mag 15 vs corrisp.) nonostante gli acquisti di verdura in generale siano invece in forte sviluppo in questo canale (+3,6% Acquisti a Valore; + 7,6% Acquisti a Volume – AT Mag 15 vs corrisp.).

 

A cura di Luca Rossetti

Fonte: www.nielsen.com/it/it/insights/news/2015/agli-italiani-l-insalata-piace-ancora-di-piu-se-confezionata.html

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