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Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, per il comparto rappresentato da Ucimac – associazione federata Anima/Assofoodtec che raggruppa i costruttori di macchine per caffè espresso professionali e semi professionali – il 2023 si chiuderà con un fatturato intorno ai 550 milioni di euro, mostrando una leggera crescita (+0,9%) rispetto al 2022. Più sostenuta la crescita delle esportazioni, che arriva a rappresentare il 75,4% del fatturato delle aziende di settore e nel 2023 dovrebbe raggiungere 415 milioni di euro (+2,5%).

 

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Il presidente di Ucimac, Roberto Nocera, commenta: «Il mondo delle macchine per il caffè non è esente dai problemi che stanno riguardando l’industria meccanica, dal caro prezzi, ai materiali, all’incertezza dei mercati. In questo scenario, oltre alla timida crescita della produzione prospettata dall’Ufficio Studi di Anima, ciò che emerge è il valore cruciale che le esportazioni costituiscono per noi. L’export è un traino importantissimo per il settore delle macchine per il caffè, se pensiamo che ai mercati esteri sono destinati tre quarti della produzione. Segno di quanto sia riconosciuto in tutto il mondo il valore di due storiche eccellenze del Made in Italy, quali il caffè e la manifattura. Proprio per questo – prosegue Nocera – Ucimac si impegna a tutelare la qualità e l’eccellenza delle tecnologie italiane, valorizzando l’innovazione e puntando a un continuo miglioramento del settore, grazie al presidio delle tematiche più importanti e al lavoro sui tavoli tecnici e normativi. Al momento ci stiamo concentrando sul tema dei metalli a contatto con l’acqua, puntando a migliorare ulteriormente i parametri e riuscendo a garantire ai consumatori prodotti sempre in linea con gli standard internazionali più severi. Un altro aspetto al centro dell’attenzione è il sempre maggiore uso dell’acciaio inox che si sta diffondendo nel settore delle macchine da caffè, grazie al rapporto tra longevità e costo del materiale che riduce la possibilità di contaminazione dell’acqua. L’acciaio inoltre è caratterizzato da un’elevata inerzia chimica nei riguardi dei maggiori agenti che si ritrovano, talvolta, nell’acqua di rete».

 

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Il settore si impegna infatti a garantire prodotti di alta qualità, investendo nella ricerca e nell’innovazione per soddisfare le esigenze dei consumatori e l’importanza di mantenere standard elevati nella produzione.

Afferma Roberto Nocera: «Stiamo ridefinendo le norme per i consumi energetici delle macchine da caffè e della sicurezza ed igiene per queste ultime. Abbiamo tre parametri per valutare l’erogazione di qualsiasi bevanda e sono: la temperatura, la quantità e il tempo di erogazione. Dal punto di vista igienico, nelle macchine alimentari, tra cui le macchine da caffè, si identificano tre aree: food area, splash area, non-food area. Siamo impegnati nei comitati tecnico normativi europei per la scrittura delle norme Europee sia per le macchine da caffè che per i macina caffè ad uso professionale. Abbiamo fatto tanto in tema di ricerca per soddisfare i bisogni dei baristi professionisti presenti in ogni angolo del mondo».

 

+info: www.anima.it

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