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SUL MERCATO SVIZZERO, NONOSTANTE IL DUOPOLIO CARLSBERG – HEINEKEN, CRESCONO LE BIRRERIE ARTIGIANALI


Sul mercato svizzero della birra vige da alcuni anni una situazione di quasi duopolio con due giganti (Carlsberg ed Heineken) che assorbono il 75% delle vendite totali nella confederazione. Nella Svizzera germanofona si trovano una ventina di birrerie regionali – spesso a gestione famigliare – di dimensioni relativamente importanti: sono questi i cosiddetti “nani” del mercato. Restano poi le “formiche” del mercato, ossia i produttori artigianali. Il numero delle micro-birrerie (ca. 200 secondo alcune stime) è infatti cresciuto molto rapidamente nell’ultimo decennio e le vendite sono raddoppiate negli ultimi 3-4 anni.


Questa tendenza è il risultato di un’evoluzione dei gusti: il consumatore cerca infatti la diversità e le birre prodotte localmente o le specialità provenienti da alcuni paesi ad elevata tradizione brassicola come Belgio e Canada. A livello di consumo, gli svizzeri bevono di meno ma meglio. Il consumo annuo è passato dai 71 litri per abitante, verso la metà degli anni Novanta, ai 55-58 litri attuali. Nel contempo, si rileva un cambiamento nelle abitudini del pubblico. “Una parte dei consumatori ha abbandonato il classico rituale delle quattro birre scolate in una sera, ricercando una migliore qualità in bevande importate oppure prodotte da piccole birrerie”, spiega Laurent Mousson, vicepresidente dell’Unione europea dei consumatori di birra.


A prescindere da queste previsioni, “la quota di mercato delle piccole birrerie elvetiche continua ad aumentare: stanno raggiungendo una massa critica interessante, anche se attualmente rappresentano meno del 2% del totale del settore”, fa notare Laurent Mousson. Concretamente, si parla comunque di quantità molto contenute. “In Europa esiste una nicchia di mercato molto creativa, che offre diverse possibilità. È proprio ciò che avviene in Svizzera, dove il 2-3% del mercato garantisce il 90% della diversità”. In particolare: bevande più concentrate, miscele inedite, densità rare, gusti e aromi nuovi. Questo valore aggiunto offerto dalle piccole birrerie è salutato dal resto del settore: Marcel Kreber giudica in modo estremamente positivo il loro contributo in termini di diversità. Un vantaggio per il consumatore e per la birra svizzera in generale, segnatamente a livello d’immagine. Pur considerando tali aspetti positivi, questo tipo di birra elvetica varca raramente i confini nazionali, essenzialmente per motivi di costo. A parte qualche eccezione soltanto il 2% della produzione svizzera totale è esportata.

Fonte: www.swissinfo.ch/ita/societa/La_birra_in_Svizzera_e_sempre_frizzante.html?cid=7556400

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