Il mercato delle bevande analcoliche nel Regno Unito è cresciuto complessivamente del 1,7 per cento nel 2009, secondo i dati del Drinks Report 2010 della British Soft Drinks Association nel Regno Unito. I due anni precedenti avevano visto leggeri cali, quindi questo è un gradito ritorno allo sviluppo. Il totale consumo di bevande analcoliche è stato pari 14.140 milioni di litri, corrispondente ad un consumo pro-capite di 229 litri per persona, con un valore al dettaglio stimato complessivamente in 13,2 miliardi di sterline
MERCATI |
TOT VOLUMI mio litri |
PRO-CAPITE litri |
||
2008 |
2009 |
2008 |
2009 |
|
Bibite gassate |
5.935 |
6.065 |
96,7 |
98,3 |
Dilutables |
3.250 |
3.350 |
52,9 |
54,3 |
Acque confezionate |
2.055 |
2.090 |
33,5 |
33,9 |
Bibite lisce |
1.380 |
1.390 |
22,5 |
22,6 |
Succhi e nettari frutta |
1.285 |
1.245 |
20.9 |
20.1 |
TOT SOFT DRINKS |
13.905 |
14.140 |
226,5 |
229,2 |
Elaborazioni Beverfood su dati British Soft Drinks Association |
Le bibite carbonate rappresentano la categoria più importante, pari al 43% del totale bevande analcoliche. Hanno messo a segno una crescita nel 2009 del 2,2 per cento, portandosi a 6.065 milioni di litri, pari a 98,3 litri per persona. Al secondo posto si collocano le ‘dilutable’ (cioè le bibite ottenute per diluizione di polveri, sciroppi, concentrati e altri preparati) con 3.350 mio litri consumati pari a 54,3 litri pro-capite. Il fenomeno delle dilutable è tipico del mercato britannico che in materia esprime i consumi pro-capite più elevati in Europa e presumibilmente in tutto il mondo.
Le acque confezionate vengono invece solo al terzo posto con 2.090 milioni di litri pari ad un consumo pro-capite di appena 34 litri. Su questo settore Il mercato britannico è anomalo rispetto agli altri grandi mercati europei (Italia, Germania, Francia e Spagna, tutti con consumi pro-capite superiori ai 120 litri anno) ). D’altra parte gli inglesi sono grandi consumatori di altre bevande fredde e fortissimi consumatori di bevande calde (in primis il tè). E’ anche vero tuttavia che sul mercato inglese il posizionamento prezzi delle acque in bottiglie appare davvero penalizzante: dai dati incrociati dei volumi e dei valori al dettaglio emerge per il 2009 un prezzo medio al litro di 0,67 sterline- oltre 0,80 euro (in Italia con questo prezzo riusciamo a portarci a casa 3 bottiglie di acqua minerale)
I consumi di bibite lisce (al tè, caffè e frutta) sono cresciute di circa un 1%, portandosi a circa 1,4 miliardi di litri, mentre i succhi e nettari hanno accusato un calo del 3% e tuttavia il Regno Unito continua ad esprimere dei buoni livelli di pro-capite (oltre 20 litri anno). Gli Sport Drink (facenti parte della categoria bibite lisce) e gli Energy drink (facenti parte della categoria bibite gassate) nell’assieme esprimono un consumo totale di 530 milioni di litri con un aumento di ca. il 5% rispetto al 2008. Gi energy drink sopravanzano largamente gli sport drink (rispettivamente 390 e 140 milioni di litri). Jill Ardagh, direttore generale BSDA, ha così commentato questi dati ha dichiarato: “Il successo della nostra industria si basa sui suoi piani per il futuro, investendo in nuovi prodotti, nuovi metodi di lavoro e nelle capacità della sua gente. L’industria dei soft drink ha un ruolo di primo piano nella vita della nazione.”
+INFO: British Soft Drinks Association Tel: 020 7400 3707 / 078 7965 4555 www.britishsoftdrinks.com – PER SCARICARE COPIA COMPLETA DEL DRINKS REPORT 2010:
www.britishsoftdrinks.com/PDF/2010%20soft%20drinks%20report.pdf
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