Il Collio, situato a nord est dell’Italia, si estende su circa 1300 ettari vitati, la maggior parte ad uve bianche. Riassumiamo di seguito le cifre chiave relative al business vinicolo di questo territorio.
La denominazione porta a casa nel 2021 un ottimo risultato di mercato, riavvicinandosi ai livelli precrisi. Le produzioni di quest’area di confine tra Italia e Slovenia, dopo la flessione del 2020, in cui dai 50mila ettolitri di vino imbottigliato nel 2019 si era scesi a 41,3mila, cresce in doppia cifra nel 2021. David Buzzinelli, presidente del Consorzio Collio: “Nel 2021 le bottiglie prodotte sono state 6.479.190, con una crescita dell’imbottigliato del +17% rispetto al 2020 e un fatturato intorno ai 32 milioni di euro. Esportiamo per un 45% – prosegue – con gli Usa di gran lunga al primo posto. Poi Germania, Svizzera, Austria”.
Nel mercato domestico l’horeca rappresenta il 90%, il resto è GDO. È stata registrata un’implementazione delle vendite online e un maggiore afflusso dei privati nelle cantine. Crescono anche le aziende associate (ora 178) e gli ettari vitati (1.287). Pinot grigio (12mila hl), Sauvignon (9.500 hl), Ribolla Gialla (7.300 hl) e Friulano (7.000 hl) sono le tipologie più richieste e confermano l’anima bianchista del territorio. La Ribolla Gialla, in particolare, ha toccato il suo record confermando un’ascesa costante (a parte il 2020) che si segnala almeno dal 2015.
Da qualche anno si sta discutendo di un cambiamento al disciplinare, introducendo un Collio Gran Selezione Docg (a base dei tre autoctoni, friulano, ribolla, malvasia), ma i produttori non hanno ancora raggiunto un accordo. Nel 2021, il Consorzio ha ottenuto la certificazione ministeriale Sqnpi (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) e punta a coinvolgere il maggior numero di imprese in questa direzione.
Fonte: www.collio.it