© Riproduzione riservata
Un piccolo paradiso accoglie il visitatore appena entrato nella tenuta di Ca’ Del Bosco. E in tanti hanno voluto varcare le soglie del cancello solare di Arnaldo Pomodoro, per visitare questa realtà vinicola a Erbusco durante il Festival Franciacorta d’Estate.
Ca’ del Bosco oggi è una realtà celebre in Italia e nel mondo, ma bisogna pensare che qui sino agli anni ’60 era una dimora estiva della famiglia Zanella, imprenditori attivi nel settore della logistica. “Ca’ de Bosc”, il nome dove sorgeva la tenuta in cui passava le estati un giovane di allora, Maurizio Zanella, che come nelle migliori storie che si rispettano ha un’illuminazione. Dopo un viaggio in Champagne, il giovane Maurizio ha la vision che anche la Franciacorta, sino allora terra di vini sì ma prevalentemente fermi, può diventare una zona di produzione delle bollicine. Un sognatore, un uomo capace di guardare oltre, grazie anche al sostegno della figura della madre, Anna Maria Clementi, a cui sono dedicati le Cuvée più pregiate della cantina.
Ma gli inizi non sono stati semplicissimi, i primi anni Ca’ del Bosco produce ancora una linea prevalentemente di vini fermi intorno alla fine degli anni ’60, ancora oggi prodotti e nella collezione personale di patron Zanella. Le prime bollicine sbarcano sulla scena negli anni ’80. Zanella si ispira al metodo champenoise dei francesi, e proprio in Champagne pesca uno degli uomini che lo renderanno grande. André Dubois, rinomato chef de cave di case leggendarie maisons, da Taittinger a Moët & Chandon. Oggi alla guida enologica di Ca’ del Bosco da più di trenta vendemmie c’è Stefano Capelli, che proprio lavorando insieme al maestro Dubois ha imparato il mestiere, per creare ogni anno 1,5 milione di bottiglie, numeri cresciuti nel tempo con passaggi graduali.
LAVAGGIO DELLE UVE
La connotazione tecnologica d’avanguardia fa di Ca’ del Bosco un’azienda unica nel suo genere. “L’azionista di maggioranza come dice sempre il Presidente Zanella sta in cielo”- ci racconta Giulia che accompagna i visitatori all’interno dell’azienda. Sostiamo di fronte a una macchina destinata al lavaggio delle uve. Un sistema unico al mondo, Ca’ del Bosco durante la vendemmia svolta rigorosamente a mano, mette l’uva su questo sistema di carrelli che lava gli acini. Un lavaggio che consente di far arrivare in vinificazione le uve pulite, anche se i trattamenti si sono limitati a del verderame e dello zolfo. Prima di entrare in “sala parto”, così è chiamata l’area della vinificazione, non possiamo non notare una statua di rinoceronte appeso al soffitto. Si tratta di un’installazione, “Peso del tempo sospeso”, che idealmente vuole rappresentare il ciclo minimo di tre anni dalla raccolta al calice che fa il Cuvée Prestige, l’etichetta di base che molti associano immediatamente dal packacing a Ca’ del Bosco.
MOSTRO DEL 3.000
Così viene chiamato la mega botte in acciaio in grado di contenere sino a 3.000 ettolitri di Cuvée Prestige, per una produzione di 500.000 bottiglie. Due assemblaggi usati per la produzione, un’area a tecnologia avanzata per assicurare uno standar lineare di qualità all’etichetta di base che rappresenta il biglietto da visita dell’azienda. Di fianco il laboratorio, unica cantina della Franciacorta che può disporre di un laboratorio interno, viene analizzato ogni singola fase, dalla micro-vinificazione, allo sviluppo del grappolo sino a tutte le fasi della fermentazione. Grandi analisi anche sul vetro utilizzato e sul tappo in sughero, per cercare di limitare al minimo eventuali difetti.
TUNNEL DELLE RISERVE
Maurizio Zanella ha voluto ricreare non solo i vini con lo stesso metodo dei francesi, ma anche i tunnel scavati nelle cantine che aveva visto giovanissimo in Champagne. Un labirinto scavato nella montagna negli anni di ampliamento dell’azienda, dove si accede alla Cupola storica del 1985, a diciassette metri di profondità si possono ammirare da vicini le fasi del metodo classico. I millesimati in Ca’ del Bosco fanno minimo 48 mesi, mentre per le Cuvée di base si sta sui lievi per almeno 24 mesi. Oggi in Ca’ del Bosco che fa parte del Gruppo Santa Margherita, lavorano circa 120 addetti, una cantina che esporta il 12% e sta cercando di portare a regime la produzione da 184 a 215 ettari vitati.
VINTAGE COLLECTION
Durante il Franciacorta Festival d’estate moltissime visite, in tanti non hanno voluto mancare a un appuntamento davvero affascinante per la visita di una cantina tecnologicamente avanzata, una ricerca costante per migliorare i processi produttivi e la qualità dei prodotti. In degustazione alla fine della visita si sono inventati un pic-nic con in abbinamento i vini della Vintage Collection. Un Brut Vintage Collection, un Saten e un Dosaggio zero. Immersi in un piccolo paradiso, per ricevere il vino bastava portare una capsula che era stata appena consegnata. Ovviamente marchiata Ca’ del Bosco.
+INFO: www.cadelbosco.com
© Riproduzione riservata