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Il premio “Best Signature Cocktail” nell’ultima Florence Cocktail Week 2019 e tanta voglia di continuare a stupire. Il giovane barman Marco Colonnelli ha idee rivoluzionarie, mani esperte e un physique du role figlio dell’eleganza e del prestigio del Picteau Cocktail Bar”. Si spiega così il primo premio vinto insieme al collega Vincenzo Civita per il miglior Negroni di tutta la rassegna fiorentina dedicata alla mixology, proprio nell’anno del centenario del celebre cocktail inventato a Firenze. Un trionfo meritato quanto sudato, che è pronto ad aprirgli tanti nuovi orizzonti professionali.

 

 

 

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Noi di Beverfood.com abbiamo avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva alle prese tra shaker e strainer da “Eataly”, a margine della presentazione del tanto atteso libro firmato Marco Gemelli e Federico S. Bellanca, “Toscana da Bere”. Per un’interessante chiacchierata a 360°, partendo dal suo twist sul Negroni fino ad arrivare al nuovo concept di “miscelazione esigente” che si sta affermando in questi ultimi anni.

Colonnelli, partiamo dalla FCW19: cosa aveva di diverso il suo Negroni rispetto ai tanti altri twist in gioco?
“Innanzitutto voglio dire che siamo molto contenti per l’avventura che abbiamo vissuto durante la Florence Cocktail Week. Siamo davvero felici di aver partecipato e di essere arrivati al risultato finale. Parlo al plurale perché faccio parte di una squadra, quella del Picteau Cocktail Bar dell’Hotel Lungarno di Firenze. Col mio collega Vincenzo Civita siamo partiti da un’idea molto semplice: rispettare il Negroni in tutti i suoi aspetti, conferendogli però un tocco creativo e originale. Cos’aveva di speciale il nostro ‘Conte di Picche’? Direi dei prodotti fatti in casa e tanta fantasia nel mixarli tutti insieme. Mi riferisco in particolare a un fermentato di lamponi home-made al posto del vermouth come parte dolce, più un blend di bitter come parte amara e il rinforzo dell’Old Tom Gin, a mio avviso il miglior prodotto dell’appassionante linea di Winestillery lanciata da Enrico Chioccioli Altadonna”.

Una linea di prodotti, quella di Winestillery, che ha rappresentato senza alcun dubbio una delle più belle novità della FCW19.
“Nel Chianti col vino fanno un lavoro splendido da generazioni, ma grazie alla pazienza e alla dedizione di Enrico sono riusciti a creare una linea di prodotti nuovi che oggi valorizzano sempre di più il discorso del mixologist, del bartending e della qualità del bere bene. Chapeau a Enrico e a tutta l’azienda per l’ottima gamma che hanno inserito sul mercato”.

Ulteriore dimostrazione, questa, del nuovo trend all’insegna di una miscelazione di qualità
“Nella mia quotidianità lavoro soprattutto con stranieri, persone più aperte a esplorare e scoprire cose nuove. Noi italiani purtroppo siamo troppo fossilizzati sui nostri gusti e le nostre preferenze, precludendoci a priori tante possibili scoperte. Il mondo però sta cambiando, così come la cultura all’interno dei professionisti in primis. Siamo noi barmen a dover quindi crescere ed educare poi il cliente medio. Mi spiego meglio: se utilizziamo un gin a basso prezzo forse ne traiamo profitto a livello economico, ma non fidelizziamo di certo il cliente. Al Picteau i nostri drink fanno la differenza proprio perché i prodotti e le etichette che adoperiamo sono di livello assoluto”.

Con un’attenzione speciale non solo al Negroni, ma al marchio Toscana più in generale.
“Esatto. La nostra è prima di tutto la casa del Negroni, ai miei clienti lo dico sempre. Ma, oltre a quei cinque-sei twist sul Negroni, ci piace sponsorizzare anche una lista di Gin Tonic a base esclusivamente di gin toscani. Per realizzarla abbiamo selezionato sei gin prodotti in Toscana con botaniche 100% della nostra regione che, abbinati alle giuste toniche, danno vita a cocktail appassionanti e indimenticabili. La nostra mission d’altronde è proprio questa: celebrare il drink fiorentino per antonomasia e anche le materie prime del nostro territorio. Senza dimenticare una serie di cocktail unforgettable da noi rivisitati con home-made e ingredienti di prima qualità per regalare al nostro cliente un’esperienza irripetibile. Che dire di più se non chi vi aspetto a provarli! Al Picteau ne abbiamo davvero per tutti i gusti”.

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