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Mipaaf candida il caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’Unesco


Approvata all’unanimità da parte del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Approvazione all’unanimità della candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”. Un risultato importante, che vede l’arte del caffè espresso candidata in modo unitario dopo una prima fase di divisioni, e che segna una bandierina tricolore nel percorso a ostacoli per ottenere il prestigioso riconoscimento.

L’annuncio è stato dato dal Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio con la seguente motivazione: “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”. “Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria” ha poi commentato.

 

 

Il caffè Espresso nel nostro Paese è una piacevole bevanda da sorseggiare dalla colazione al dopo cena, nonché la scusa per una pausa dal lavoro, magari scambiando due chiacchiere con colleghi e amici, è soprattutto un rito, espressione di una cultura che viene da lontano. Un mondo che muove una economia importante: in Italia ci sono oltre 800 torrefazioni e 7.000 addetti e il 98% degli italiani lo beve. Il prossimo step per indossare il cappello dell’Unesco sarà il pronunciamento di Parigi, ma prima c’è una tappa intermedia: ora la palla passa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco che dovrà esprimersi sul tema e, nel caso di approvazione, entro il 31 marzo il tutto sarà inviato a Parigi, dove è la sede storica dell’Unesco, per il responso definitivo.

 

Fonte: ANSA

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