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Mirabella e il Pinot Bianco, un progetto lungo 40 anni che punta sull’uva green in Franciacorta


Alberto, Teresio e Alessandro Schiavi@Del Prato

Una storia lunga 40 anni quella di Mirabella con il Pinot Bianco, una tra le prime cantine a scommettere su questo vitigno in spumantizzazione e pionieri dell’utilizzo della varietà in Franciacorta. Mirabella nei giorni scorsi ha presentato il vigneto-collezione con il clone dei suoi impianti storici e ha annunciato il progetto dedicato al Pinot Bianco, uva tradizionale in Franciacorta che resiste al global warming. I primi impianti risalgono al 1981 nella vigna Mirabella a Paderno Franciacorta e sono tuttora produttivi, nel 2015 è stato creato il primo Pinot Bianco 100% della Franciacorta – etichettato Vino Spumante di Qualità, in quanto non ancora previsto dal Disciplinare DOCG, inserito nella linea Demetra, composta da quattro brut nature fatti con le uve delle vigne storiche.



 

La natura ha cambiato i suoi equilibri e sta valorizzando i suoi figli minori”- spiega Alessandro Schiavi, contitolare e responsabile tecnico di Mirabella – ma il Pinot Bianco è rimasto tale e quale e oggi i suoi aspetti meno interessanti si sono rivelati grandi pregi. È una varietà capace di disegnare un nuovo futuro per il Franciacorta”. Negli ultimi 40 anni Mirabella ha continuato a investire nel Pinot Bianco, nonostante le sue criticità in campo, in particolare la sensibilità a botrite e marciume acido, avessero convinto altri produttori a espiantarlo in favore dello Chardonnay.

Il fondatore Teresio Schiavi aveva infatti sviluppato una particolare predilezione per la varietà, capace di apportare finezza alle cuvée equilibrando le personalità di Chardonnay e Pinot Nero. Oggi Mirabella possiede circa 12 ettari di Pinot Bianco, la più grande estensione della Franciacorta, per un totale 88 ettari. Una scelta controcorrente che si è rivelata vincente, il riscaldamento globale ha minimizzato le note criticità dell’uva, mentre la pianta si sta mostrando molto meno sensibile alle malattie del legno, su tutte flavescenza e legno nero. Ma soprattutto il ciclo vegetativo più breve e la maturazione anticipata rispetto allo Chardonnay consentono al Pinot Bianco di mantenere eccellenti livelli di acidità anche nelle annate calde, ormai sempre più frequenti.

La cantina Mirabella è sempre più convinta delle potenzialità del Pinot Bianco, come visibile dall’area verde di 4 mila metri quadri nei pressi della cantina che accoglie dal 2022 un vigneto-collezione, 14 filari con 200 barbatelle dei cloni disponibili (due tedeschi, due francesi e tre Rauscedo). Il sistema di allevamento è Guyot semplice con portainnesto K5BB, particolarmente resistente agli stress idrici. Due filari saranno impiantati a breve con 200 barbatelle del clone Mirabella. I tecnici dell’azienda hanno prelevato dalla storica vigna Mirabella alcuni campioni di legno, successivamente analizzati con test PCR per identificare la presenza di virosi. I legni totalmente sani sono stati innestati a febbraio 2022 da Padergnone Vivai Viticoli Cooperativi che ha allevato 300 piante nel suo barbatellaio, ora pronte per la messa a dimora. L’operazione consentirà di studiare l’evoluzione in campo delle discendenti delle vigne anziane, che diventeranno “madri” dei futuri impianti. Un progetto in costante aggiornamento, illustrato nella sezione Crescere il Pinot Bianco del sito Mirabella.

INFO www.mirabellafranciacorta.it

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