Cinzia Ferro, dell’Estremadura Café di Verbania, con la sua polibibita Svetta si è aggiudicata il 4 luglio a Torino il titolo di Miscelatore Futurista Record Nazionale 2016 nella finale della competizione organizzata dalla casa astigiana Giulio Cocchi insieme ad Alpestre, Campari, Fabbri, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega e Tassoni.
A Cinzia Ferro è andata anche la menzione speciale Alpestre, come a Giulia D’Alberto del Close di Palermo che ha presentato in concorso la polibibita Primo Soccorso; menzione speciale Fabbri per Valerio Trentani del Mandarin Oriental di Milano che ha concorso con la polibibita Mi è caduto il bicchiere; menzione speciale Strega a Elisa Favaron del Palazzo delle Misture Bassano del Grappa che ha ideato la polibibita Svegliappetito e menzione speciale Giulio Cocchi a Carlotta Linzalata (Smile Tree di Torino per la polibibita L’iperveloce) e Valerio Dussich (Bancoventisei di Latina per la polibibita V.a.f.f.a).
In uno dei luoghi più futuristi di Torino, il Lounge Bar del Piano35 del grattacielo Intesa SanPaolo da poco inaugurato sotto la guida del capo barman Mirko Turconi, i concorrenti erano arrivati da ogni parte d’Italia per contendersi il titolo: ognuno con la sua polibibita, frutto di accurate ricerche e attenti studi sullo stile dei futuristi. Neo polibibite sono adesso disponibili anche grazie agli altri finalisti: Roberto Abbadati del M.A.S. con la polibibita Densobolla; Nicola Mancinone dell’Hemingway Cocktail Restaurant di Alba con la polibibita La Eco-Logica; Enzo Tana del Business Caffé di Casoria con la polibibita Teatro della Sorpresa; Mirco Camilletti del Green Bar di Fano con la polibibita Gusto Doppio.
I GIUDICI
Tutti hanno preparato le loro “misture” sotto gli occhi vigili di una giuria d’eccezione: Fulvio Piccinino, barman e studioso autore del libro “La Miscelazione futurista”, Erik Lorincz, head bartender dell’American Bar del Savoy di Londra, Christian Maspes, head bartender del Gong Bar allo Shangri-La Hotel, Flavia Fresia giornalista di Bargiornale, Alessandro Procoli del Jerry Thomas Speakeasy di Roma e Roberto Bava, AD di Cocchi e alla presenza del notaio Paolo Bonomo.
IL PREMIO
Cinzia Ferro si è aggiudicata la corona metallica di Farfa e i biglietti per volare al prossimo Tales of the Cocktail di New Orleans, la manifestazione internazionale di riferimento nel settore della miscelazione.
LA RICETTA DELLA POLIBIBITA VINCITRICE
Svetta è una “polibibita inventina” descritta dall’autrice come “rinfrescante e non molto alcolica per avere fulmineamente idee nuove e originali”.
Composizione: 0,5 cl Menta fredda Fabbri, 1 cl Alpestre, 3 cl Amaro Tassoni, 4 cl Americano Cocchi, 7,5 cl Cedrata Tassoni.
Nel bicchiere: radice di genziana
Sul granito: Mela verde, biscotto salato, granita al genepì, stella alpina (coltivata).
LA FESTA
Futurista anche la festa che ha seguito la proclamazione del vincitore, tra clangori e versi di poesia (“Assalti Sonori futuristi”, concerto in sintesi poetiche messo in scena da Rocco Antonio Buccarello con le musiche di Andrea Satomi Bertorelli), esposizione delle opere autentiche di Arturo Bonetti e Fillia, Mangia-In-Piedi e ospiti arrivati da tutta Europa.
IL LIBRO
Per l’occasione Roberto Bava nella veste di editore di CocchiBooks ha presentato la ristampa del libro “La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta”. Il volume nel 2015 si è classificato tra i migliori 10 libri di bartending al Tales of the Cocktail di New Orleans, rilanciando l’orgoglio della produzione nazionale e ha fatto scuola accompagnato gli oltre 40 seminari che in Italia e all’estero hanno illustrato questo stile di miscelazione tutta italiana a cura di Fulvio Piccinino. Questa seconda edizione include la ricetta originale di una diciannovesima polibibita ritenuta perduta, la Sanatrice, recentamente ritrovata al Mart di Trento, poi studiata e riproposta da Piccinino. Si arricchisce anche l’iconografia, grazie al contributo del Mart, di collezionisti privati, gallerie d’arte, librerie antiquarie e archivi storici aziendali che per la prima volta hanno concesso i loro preziosi documenti e le immagini.
GIULIO COCCHI
Produce dal 1891 aperitivi a base di vino e bollicine 100% piemontesi. Dal fondatore Giulio Cocchi la casa vinicola ha ereditato un’inesauribile vivacità e una ricerca qualitativa che la porta a essere conosciuta e apprezzata in cinque continenti. Tutti i prodotti Cocchi sono a base di vino e le ricette sono quelle di una volta, codificate sulla base dalle intuizioni dello stesso Giulio Cocchi. Ciò che definisce lo stile Cocchi è quindi la semplicità e l’autenticità: la qualità del vino e degli ingredienti, l’esperienza tecnica centenaria e una passione e una creatività che non sono mai venute meno negli anni. La Giulio Cocchi con i suoi 125 anni di attività ininterrotta è iscritta nel Registro nazionale delle Imprese Storiche d’Italia.
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