Durante il “Tavolo del Vino” riunitosi il 14 febbraio, al MISE, il sottosegretario Ivan Scalfarotto (cfr foto a lato), insieme ai vertici dell’ICE Michele Scannavini, Presidente, e Piergiorgio Borgogelli, Direttore Generale, ha presentato ufficialmente il gruppo di lavoro di imprenditori vitivinicoli che affiancherà l’ICE di New York nella stesura del progetto di promozione che prevede un investimento di 20 milioni di euro per i prossimi tre anni.
Saranno Enrico Viglierchio, General manager di Castello Banfi (Toscana), Francesca Planeta, titolare dell’Azienda Agricola Planeta (Sicilia) e Antonio Rallo i delegati dell’Unione Italiana Vini nel “gruppo di lavoro” dell’ICE. Nel corso della prima riunione, sono state individuate le linee guida di un progetto ritenuto, dallo stesso sottosegretario Scalfarotto, inedito per il nostro Paese sia per l’importanza delle risorse economiche destinate al solo prodotto vino, sia per la modalità di progettazione delle attività, frutto di un piano costruito con le imprese.“Bisogna mettere a punto una strategia per creare maggiori sinergie tra gli investimenti del pubblico e del privato, tema sul quale il “tavolo promozione” del Consiglio Nazionale di UIV si è espresso in maniera chiara. – ha ribadito Antonio Rallo. Alle istituzioni pubbliche spetta l’onere di finanziare attività di formazione e comunicazione del sistema “vino italiano”, alle imprese la responsabilità della promozione di prodotto attraverso le fiere, le degustazioni e le presentazioni dei prodotti. Due linee di lavoro parallele che devono integrarsi evitando sovrapposizioni”.
Negli Stati Uniti, secondo le elaborazioni di Osservatorio del Vino – Ismea su dati Ihs-Gta, l’Italia mantiene saldamente la leadership tra i Paesi fornitori, sia in termini quantitativi che in valore. Le importazioni di vino italiano in USA hanno chiuso il 2016 con una progressione del 6,1% in valore superando 1,6 miliardi di euro (per 3,23 milioni di ettolitri) e confermando il primato del Bel Paese. Sono soprattutto le bollicine ad aver determinato questo passo in avanti. Dai dati statunitensi, infatti, emerge che la domanda a stelle e strisce degli spumanti italiani è cresciuta del 28% a volume e del 34% a valore, contro una domanda media a livello mondiale aumentata rispettivamente del 18% e 12%. L’Italia consolida quindi il primato come fornitore degli Usa anche nel segmento degli spumanti con una quota pari al 55% del totale a volume. Facendo, però, un confronto complessivo con il più diretto competitor, cioè la Francia, si evidenzia come il gap tra il valore medio dei vini italiani e quelli francesi resti ancora molto elevato. Nel 2016 i vini transalpini erano a 10,5 euro al litro, a fronte dei 5 euro per quelli del Bel Paese. Una problematica emersa anche durante i lavori del Tavolo del Vino di ieri, dove un’indagine di ICE – Veronafiere ha sottolineato come il mercato USA non conosca bene i territori di produzione né le tipologie italiani del vino che non viene ancora associato ai caratteri di esclusività, eleganza e unicità, tipici del nostro prodotto e, pertanto, acquistato in una fascia di prezzo medio-bassa.
Fonte: www.uiv.it/rallo-scriviamo-con-ice-piano-promozione-usa-da-20-milioni/