Riparte, con l’anno nuovo, anche il Mixology Contest ideato da To-Be, e lo fa dalla città in cui è stato concepito, Torino. Ed è stato un successo.
Giovedì 23 gennaio all’NH Hotel in Corso Vittorio si sono sfiorate le mille persone. Un format che funziona dunque e che coinvolge molti amanti dei cocktail bar della città e di tutte le età. Perché è un mondo, quello della mixology, racchiuso in un evento – in questa occasione – in grado di intrecciarsi e collegarsi a quello della cucina.
Con l’immagine e la percezione del barman sempre più vicina a quella degli chef. Il drink è uno strumento per esprimersi, non solo una mera miscelazione di ingredienti. È un portatore di messaggi e filosofie che ripercorrono o interpretano l’origine degli ingredienti e la loro storia. E poi ci sono la tecnica e l’abilità di esecuzione, valori trainanti del gusto che insieme all’idea della ricetta diventano i responsabili del processo di memorizzazione del locale e del cocktail. In una parola, della qualità.
Mix Contest, tra le sue particolarità, vede quella del coinvolgimento della memoria palatale impiegata a giudicare i drink (così da decretare il vincitore di ogni tappa) non solo di una giuria tecnica ma anche quella del pubblico, i consumatori finali, che in un’unica sera possono godersi le performance dei migliori locali della propria città a un prezzo decisamente accessibile.
Ma c’è di più, oltre al voto e la sperimentazione di sapori inediti, si è tutti parte attiva e coinvolta di due elementi fondanti del regolamento: “riutilizzo” e “sostenibilità”. No all’uso della plastica e nessuno spreco delle materie prime utilizzate per l’elaborazione dei drink.
E in questo quinto appuntamento, in giuria, anche noi di Beverfood.
Erano molte le ricette meritevoli del podio tra le 15 coppie di drink proposti ma in linea generale siamo rimasti colpiti – e ci siamo interrogati – dalla concezione dei drink finalizzata, nella maggior parte dei casi, a trovare l’equilibrio insieme al food pairing, anch’esso parte integrante del cocktail ed oggetto della sfida.
Cosa e come giudicare? Perché incidono, e molto, tattilmente, il dolce di un soffice muffin o la burrosità, lo zucchero, e la croccantezza di un biscotto abbinati al sorso. Vincono l’originalità, l’insieme dei sapori, le contaminazioni… che mai come in questo momento cucina e mixology sono vicine. E ci sono tutti i presupposti per dire che ci sarà un’importante e spettacolare evoluzione in tal senso. Ci aspettiamo di vederla non solo dai vincitori di questa tappa, Giuliana Giancano e Martina Apollonio del Pout Pourri Vintagecafe, ma anche da tutti gli altri cocktail bar in gara: NAt Cocktail House, Barz8, La Drogheria, Centràl Cocktail Bar, Affini, Jazz Club, Tatabui, Piano35 Lounge, D.ONE Torino, EDIT e The Beach.
Con oltre 700 voti le ragazze del Pout Pourri vincono con i loro “Un Paloma per il Conte” e “Me-La Pianti”, quest’ultimo a base di Rum Don Papa (dolce e basato su aromi di nocciola e caffè), Sciroppo di Tor-Te, Dashes Bitter alle Noci e Liquore all’Albicocca abbinato a delle lingue di Gatto e Pralina Aromatizzata. Il tutto servito in un bicchiere Blu di Persia a ricordare un prisma anche nella sua forma servito con una teiera rétro che fa tanto casa, artigianalità, calore. Una visione di “fatto in casa” per te. Una coccola unica. La mixology è anche questo.
PROSSIME DATE
Febbraio 2020: Milano
Marzo 2020: nH Napoli Panorama
Aprile 2020, nH Roma Villa Carpegna: FINALE NAZIONALE
Info: www.tobevents.it