Che si tratti di un happy hour dopo lavoro, una partita da vedere e soffrire, il compleanno di un amico o un giorno qualsiasi, bere un cocktail è da sempre un veicolo per migliorare l’esperienza complessiva. Con il progresso dell’industria del beverage, un drink non è più solo una bevanda da consumare, e il bartender si è ormai discostato dall’immagine classica. I famosi, o famigerati, mixologist stanno trasportando l’esperienza di un cocktail a un livello successivo.
NOVITÀ – Craig Welsh, capo bartender e mixologist del Boulud Sud di Miami, racconta di come “la mixology sia la combinazione di distillati e ingredienti che costituiscono cocktail artigianali”. I consumatori sono sempre più informati su salute e alimentazione, per questo c’è una sempre maggiore attenzione agli ingredienti e alla loro origine. La richiesta di cocktail a basso contenuto di zuccheri è ogni giorno maggiore, per questo i mixologist si servono di elementi come erbe e spezie, del tutto trascurati fino a poco tempo fa. “Ingredienti come il chorizo, l’indivia, la curcuma adesso si trovano ovunque. Non è un caso che brandy e Armagnac siano i distillati più consumati in questo 2019, sono quelli che meglio si adattano a cocktail complessi”.
DUTTILITÀ – I brand di punta trai distillati riconoscono la richiesta sempre più massiccia di cocktail artigianali e in un certo senso unici, di conseguenza puntando su proposte più complesse nel loro portfolio. Tequila e prodotti simili stanno raggiungendo un picco di apprezzamento, e il passo naturale per le compagnie di produzione è adattarsi e creare novità, come segnala Jaime Salas, National Brand Ambassador di Milagro Tequila. Sua la firma su El Color Rojo: tequila reposado, succo di limone, vino rosè, nettare d’agave, Creme de Cassis; tecnica shake and strain, garnish di lampone e mirtillo. Oppure il Matcha Made in Heaven: Milagro Silver, sciroppo di tè matcha, limone e bianco d’uovo, da creare in build.
COLOSSI FLESSIBILI – Brand leader stanno proponendo alternative più strutturate, adatte alle nuove tendenze della mixology: Hendricks, ad esempio, ha da poco rilasciato il Midsummer Solstice Gin per il mercato statunitense, con il quale realizzare un drink signature griffato da Sebastien Derbomez: il Midsummer Spritz, con Solstice, liquore al sambuco, limone fresco e top di soda, da terminare con cetriolo e un fiore edibile. Il colosso della vodka CÎROC non si tira indietro, e propone la sua nuova Watermelon Vodka, con cui creare il Watermelon Colada: CÎROC Summer Watermelon, succo di ananas, crema di cocco, succo di lime e Peychaud bitters.
OCCHIO ALLA SALUTE – L’intero settore si sta inoltre dedicando alla categoria low-alcohol o addirittura analcolica, secondo gli esperti. I cosiddetti mocktails, che stanno progressivamente acquisendo consensi trai consumatori. “I mocktails sono di fatto complementari per quello che facciamo”, racconta Welsh. “Elementi come sciroppi o soluzioni fatte in casa sono una colonna portante anche per i drink veri e propri, servono a proporre alternative salutari o comunque nuove rispetto alla solita vecchia soda”. Marnie Rae, fondatrice della National Mocktail Week, parla di come fino a poco tempo fa, proposte creative e anche di gusto ma senza alcool non erano nemmeno considerate nei menu di bar e ristoranti. Si è rimboccata le maniche per provvedere a instaurare una nuova dimensione di bere. Una delle sue specialità è il Frozen Avocado Margarita: un avocado, ghiaccio, succo di lime, succo d’arancia, foglie di cilantro, foglie di basilico e un pizzico di sale. Da miscelare fino a rendere gli ingredienti cremosi, e finire con una fettina di lime. Con il progredire del movimento della mixology, la lista di innovazioni e idee rivoluzionarie è destinata ad allungarsi senza limiti.