Il nuovo Movimento Birrario Italiano (MoBI) è stato tenuto a battesimo a Rimini in occasione dell’ultimo Pianeta Birra, alla presenza di personaggi molto noti del mondo birraio artigianale, come Lorenzo Dabove, Luigi D’Amelio, Davide Bertinotti, Max Faraggi, Daniele Merli e altri ancora. Si tratta del primo vero e proprio movimento italiano, che ha come obiettivo primario quello di dare voce ai consumatori e agli appassionati di birra. L’associazione è indipendente da produttori professionali, importatori, distributori, associazioni di categoria
Dieci anni or sono i birrifici artigianali in Italia erano meno di 20. Qualche birra di importazione particolare si poteva ritrovare solo in pochissime “oasi” birrarie di illuminati publican. Gli homebrewers erano probabilmente un migliaio in totale e si ritrovavano quasi clandestinamente come carbonari. Il consumatore medio non aveva mai visto una birra non pastorizzata ed aveva una scarsa conoscenza del prodotto birra. Dieci anni dopo i birrifici artigianali in Italia sono circa 250 e rappresentano più o meno l’1% della totale produzione nazionale, pari a 120-140.000 hl annui, per un fatturato di sola birra non lontano dai 100 milioni di euro. Numerosi importatori offrono al consumatore produzioni europee e d’oltreoceano. L’intero settore della birra artigianale e di qualità è in crescita mentre la vendita di birra industriale ristagna. I microbirrifici vanno sui telegiornali e fanno tendenza!
Ovviamente, come in ogni altro settore, ci sono diversi attori e ognuno persegue i propri legittimi interessi: i produttori (birrai) hanno interesse a massimizzare il proprio profitto ed in ciò si aiutano anche attraverso associazioni di categoria. Gli importatori e i commercianti fanno più o meno lo stesso, sempre legittimamente, e in più vendono ai birrai servizi, spazi e visibilità nelle manifestazioni, su riviste, in televisione. Sempre con l’ottica di massimizzare il profitto d’impresa.
Poi ci sono i consumatori che – ad oggi – non parlano con voce unitaria. Forse anche perché qualcuno ancora equivoca i ruoli, vede altri soggetti non propriamente “indipendenti” che suggeriscono quali scelte di consumo fare: stilano classifiche, fanno concorsi, danno medaglie. Il MoBI, Movimento Birrario Italiano, nasce in modo spontaneo da consumatori consapevoli con l’intento di rappresentare i legittimi interessi dei semplici consumatori di birra. L’art 3 dello statuto sancisce che l’Associazione si pone come scopo statutario ed attività istituzionale:
-promuovere la cultura birraria
…..promuovere la birra di qualità
…..promuovere il consumo consapevole di birra
-rappresentare gli interessi dei consumatori di birra
…..promuovere l’accesso ad una ampia offerta birraria
…..incoraggiare un corretto livello dei prezzi al consumo
…..incoraggiare una informazione adeguata e trasparente sui produttori, sui metodi produttivi e sul prodotto birra
-promuovere la produzione casalinga di birra (homebrewing)
…..incoraggiare lo scambio di informazioni sui metodi produttivi
…..promuovere l’accesso ad una ampia offerta di attrezzature e materie prime
-favorire la crescita di degustatori consapevoli
…..incoraggiare lo scambio di informazioni riguardanti produttori e birre
…..promuovere la formazione di degustatori
…..promuovere la creazione e la crescita in Italia di realtà associative locali aventi i medesimi scopi statutari dell’Associazione
-diffondere la propria attività anche attraverso
…..organizzazione di rassegne, seminari, convegni, concorsi
…..organizzazione di corsi
…..attività editoriale (periodici e testi specialistici)
…..ogni mezzo ritenuto necessario allo scopo statutario
L’associazione ha già attivato un proprio sito www.movimentobirra.it dove è possibile iscriversi per aderire al movimento. Per più ampie informazioni si rimanda al sito associativo.
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