In relazione al recente fenomeno di adesione di diversi microbirrifici italiani alla Associazione degli Industriali della Birra e del Malto (Assobirra), il comitato direttivo del MoBI, il Movimento Birra recentemente costituito tra cultori e appassionati di birra indipendenti, esprime con un comunicato alcune perplessità e richiede ai micro birrifici artigianali che hanno fatto questa scelta di rendere pubbliche e trasparenti le loro motivazioni. Di seguito il comunicato stampa di MoBI
MoBI – Movimento Birrario Italiano, in relazione alla recente campagna associativa di Assobirra nei confronti dei microbirrifici artigianali, desidera esprimere le seguenti considerazioni:
1 – I birrifici artigianali sono imprese, e come tali hanno la primaria necessità di essere attente alle problematiche di gestione e bilancio; le scelte imprenditoriali dei singoli birrifici, comprese quelle relative all’adesione alle diverse associazioni di categoria, sono ovviamente insindacabili. Secondo MoBI, un birrificio (artigianale come industriale) deve essere giudicato dalla qualità, costanza e varietà della propria produzione, dal prezzo richiesto al consumatore, dalla disponibilità sul mercato.
2 – MoBI ritiene tuttavia doveroso, per una forma di rispetto nei confronti degli appassionati, che scelte imprenditoriali di questa portata da parte dei microbirrifici artigianali debbano essere illustrate e dettagliate con la massima chiarezza e trasparenza, per non innescare dietrologie deleterie per l’intero settore.
3 – MoBI vuole manifestare la propria preoccupazione per le potenziali future ricadute negative delle citate scelte imprenditoriali nei confronti dei consumatori. La commistione tra industria e produttori artigianali, così fortemente sbandierata da Assobirra, cela il pericolo di una deleteria disinformazione: il consumatore non sarà più messo in grado di comprendere le reali differenze tra prodotti realizzati tramite l’utilizzo di succedanei economici o tecniche di stabilizzazione forzata (pastorizzazione) ed altri prodotti di ben più alta qualità.
Le impari potenzialità finanziarie e di accesso ai media messe in campo dalle multinazionali industriali nei confronti dei piccoli produttori e delle diverse associazioni, che si impegnano con pochi mezzi per diffondere nel nostro paese la cultura del bere birra di qualità, potrebbero risultare nefaste se supportate dall’arma che alcuni birrifici artigianali hanno messo in mano ad Assobirra: l’equivoco per cui in fondo “stiamo parlando della stessa identica bevanda!”. Per MoBI non è la stessa identica bevanda!
4 – MoBI vigilerà e denuncerà al massimo delle proprie capacità ogni tentativo da parte di Assobirra o altre entità di diffondere comunicazioni e concetti che riterrà parziali o fuorvianti per il consumatore e si impegnerà nell’opera di informazione e di trasparenza per l’intero settore della birra in Italia.
FONTE: comunicato stampa del Comitato Direttivo MoBI – www.movimentobirra.it
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