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In che modo il cambiamento climatico sta influenzando la produzione di vini nel mondo


Nell’anno in corso il cambiamento climatico ha comportato variazioni significative nella produzione di vino nel mondo. In un recente articolo apparso su www.forbes.com  (a firma Liz Thach, MV) e segnalato da OIV in the news, viene riportata una analisi dettagliata per i vari Paesi vinicoli. Di seguito riassumiamo alcuni punti essenziali.

In un’inattesa svolta climatica, la Francia ha conquistato il titolo di principale produttore di vino a livello mondiale nel 2023, surclassando l’Italia che ha detenuto la prima posizione negli ultimi nove anni. Tale cambio di leadership, però, non è stato determinato da una maggiore estensione di vigneti, ma piuttosto dalla sfortuna che ha colpito molti grandi produttori vinicoli a causa di modelli meteorologici estremi, che hanno compromesso le loro coltivazioni di uva.

Le condizioni climatiche avverse, come gelate premature, intense piogge e siccità, hanno nuovamente influenzato in modo significativo la produzione globale di vino, diventando, secondo Giorgio Delgrosso, responsabile del dipartimento Statistica e trasformazione digitale dell’OIV, la nuova normalità.

L’OIV, che si concentra sui dati relativi alla produzione vinicola mondiale di 29 paesi responsabili del 94% della produzione globale, ha evidenziato che, nonostante l’abbondante vendemmia stimata della Francia nel 2023 (45,8 milioni di ettolitri, stime preliminari), il paese è stato anch’esso colpito negli anni precedenti da eventi climatici estremi, come il caldo e le gelate, causando la perdita di uva, soprattutto nel 2021.

Giorgio Delgrosso, Capo del Dipartimento Statistica e Trasformazione Digitale dell’OIV (Fonte: www.forbes.com/).

Tra i paesi che hanno subito perdite significative quest’anno, la Spagna ha registrato una diminuzione del 14% della produzione a causa della siccità, mentre l’Italia ha sperimentato un calo del 12% a causa delle forti piogge che hanno favorito la diffusione della muffa distruggendo le uve. Paesi sudamericani come l’Argentina (-23%), il Cile (-20%), il Brasile (-30%) e l’Uruguay (-34%) hanno registrato una diminuzione record delle dimensioni delle colture a causa di siccità e incendi. La tendenza si è estesa anche ad Australia (-24%) e Sudafrica (-10%).

Delgrosso ha segnalato che, a causa delle condizioni meteorologiche estreme, la produzione mondiale di vino nel 2023 è destinata a essere la più bassa degli ultimi 60 anni. Alcuni dei pochi paesi che hanno mantenuto raccolti medi quest’anno sono gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, la Romania, il Portogallo e la Bulgaria, sebbene anche gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda abbiano subito una diminuzione nel 2022 a causa di una combinazione di siccità, forti piogge e gelate.

Questa situazione mette in evidenza come il cambiamento climatico, documentato da agenzie come NASA e NOAA attraverso l’aumento delle temperature e dei gas serra, stia impattando negativamente sulla produzione di uva da vino, una delle colture agricole più sensibili.

FONTE: www.forbes.com/ (11/11/23)

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