Buone notizie emergono dall’indagine della giornalista Anna Di Martino, pubblicata su “Il Mondo”, settimanale economico del gruppo Rcs. Il fatturato globale del vino italiano è cresciuto nel 2011 di ben il 7%, rispetto al 2010, di cui +4,4% in Italia e +10,6% all’estero. Un quadro attendibile, visto che il campione della classifica è formato da 77 aziende (con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro nel 2011) e rappresenta il 40% del giro d’affari del comparto e il 50% dell’export (2,2 miliardi di euro sui 4,4 totali). Nel complesso sono positive anche le prospettive 2012, anche se una delle preoccupazioni maggiori è l’aumento del costo della materia prima che, nel 2011, ha toccato anche il 30%.
Ed ecoo le “top 10” de “Il Mondo”. Cantine Riunite & Civ brilla in vetta con 500 milioni (+11,8% sul 2010), seguita da Caviro, con 171,1 (-9%), e Cavit con 151,6 milioni (+11,4%). Posizione n. 4 per Fratelli Martini, con 150 milioni (+8,7%), n. 5 per Mezzacorona, con 148,6 (+2%), n. 6 per Antinori, con 145 (+10,1%). Chiudono la divisione vini del Gruppo Campari con 133,3 milioni di euro (+1,1%), Zonin con 126 milioni (+19%), Giordano Vini con 118,3 milioni (-4,6% ed Enoitalia con 95 (+21,3%). Il volume del fatturato è sicuramente importante, ma lo è anche, se non di più, la redditività degli investimenti. E, da questo punto di vista, secondo l’analisi de “Il Mondo”, la realtà del vino italiano con il miglior margine operativo lordo, nel 2011, è stata Antinori, con il 40%, seguita da Fratelli Lunelli (Cantine Ferrari) con il 35%, e da Masi Agricola al 31,6%. Ai piedi del podio, Marchesi de Frescobaldi con il 29%, Santa Margherita con il 28,3%, Cusumano con il 26%, Planeta con il 24%, e Donnafugata con il 23,5%. E ancora Barone Ricasoli al 22,2%, Allegrini al 21%, Ruffino al 20,7%, Guido Berlucchi al 20,5%, e Argiolas al 20%.
fonte: www.winenews.it