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Eppur si muove. Nel mondo della grappa in Italia negli ultimi tempi si stanno registrando movimenti interessanti, come raccontato su queste pagine nella cronaca di un primo incontro tra produttori: “La Grappa ricerca il suo futuro”, andato in scena lo scorso 2 febbraio.
Da questa prima tappa è seguito un altro appuntamento, una sorta di fase due, dove distillerie dalle dimensioni, numeri ed esigenze simili, si sono ritrovati lo scorso 29 marzo in Trentino alla Distilleria Marzadro. “Ci siamo incontrati nuovamente insieme ai produttori che hanno deciso di salire a bordo in questo progetto per fare fronte comune sul mondo della grappa, per interrogarci su tre pilastri. Invecchiamento, miscelazione e comunicazione, argomenti al centro della tavola rotonda da cui sono scaturite una serie di idee e riflessioni interessanti”– spiega Alessandro Marzadro che ha fatto gli onori di casa.
INVECCHIAMENTO E CINQUE METRI
La strada intrapresa dalla grappa per quanto riguarda l’invecchiamento è quella che accomuna altri spirits internazionali, come whisky e cognac, con una differenza. “Il nostro è un processo molto più certificato, in quanto per ragioni fiscali dobbiamo dichiarare la data di inizio e di fine invecchiamento, questo dovrebbe essere valorizzato anche in termini di qualità cogliendo una opportunità reale da un vincolo”. Tra i produttori c’è stato un dibattito vivace tra chi intende seguire la via francese, mentre c’è chi vede per la grappa più un’ispirazione scozzese, potrebbe anche scaturire un percorso a metà strada con la volontà di dare maggiore identità a prodotti che vengono invecchiati con più riconoscibilità per il consumatore finale. La differenza molto spesso che sta in quei cinque metri a scaffale che dividono dall’acquisto è molto sottile, così come la conoscenza nei confronti di ristoratori ed enotecari. “Quei cinque metri sono una distanza minima che molto spesso fa perdere tantissimo tempo a ciascun produttore nella spiegazione del loro prodotto, riducendo il tempo di confronto su altre tematiche fondamentali- continua Marzadro- L’idea di stilare una sorta di disciplinare sull’invecchiamento, con conseguenti tempistiche relative per gli aspetti normativi necessari successivi, ci vede uniti in un lavoro che potrà andare a beneficio di tutte le distillerie”.
GRAPPA E MISCELAZIONE
Nel mondo dei distillati non si può fare a meno della miscelazione e anche la grappa non si sottrae a questo postulato, anche per invertire la rotta dei consumi. Oggi la grappa liscia pesa al 90%, una percentuale troppa alta se si vuole crescere in consumi vista la difficoltà di intercettare i giovani. La miscelazione rappresenta una sorta di via obbligata per catturare l’attenzione dei millenials, ma non per forza deve essere una forzatura. “Il trend della miscelazione di oggi sta riscoprendo prodotti utilizzati nel passato, in alcuni casi la grappa può dare un valore aggiunto in certi cocktail, in altri casi potrebbe essere una forzatura. Dobbiamo lavorare per creare dei cocktail iconici con la grappa riconosciuti a livello internazionale, anche perché se molti nostri bartender italiani sono tra i migliori al mondo dobbiamo lavorare insieme a loro per creare una miscelazione che parta dalla valorizzazione del territorio, dove la grappa torna a essere protagonista”.
COMUNICAZIONE E PROSSIMI PASSI
Altro aspetto comune su cui sta lavorando il gruppo di distillatori è quello della comunicazione, con l’idea di costituire un fronte comune. Un progetto che aiuti a sviluppare l’immagine della grappa, che deve essere svecchiata mantenendo però al contempo tipicità e target di riferimento. “L’idea è quella di fare delle iniziative che possano aiutare a comunicare e valorizzare la grappa, mettendo insieme risorse e idee da parte di tutti– precisa Alessandro Marzadro– Sono state messe sul tavolo alcune proposte, la prima potrebbe essere quella di un contest che aiuti a fare emergere la grappa e il movimento che sta dietro, una sorta di competition. Un altro tema è valutare delle operazioni integrate, ad esempio partecipare a delle fiere di settore uniti e compatti, magari a partire dalla prossima edizione di Prowein non solo per una ripartizione delle spese ma per promuovere un’immagine unita”. In un mondo sempre più connesso e globalizzato altra operazione di marketing sulla quale si sta lavorando è quello della creazione di ambassador della grappa, oltre che sugli eventi. Il passo successivo è coinvolgere dei testimonial, dei grappa ambassador che aiutino a veicolare il messaggio, valorizzando il prodotto che molto spesso è poco conosciuto, oltre a lavorare insieme per la creazione di alcuni format di eventi dove la grappa è protagonista, per esempio Spirits Expercience che andrà in scena il 13 e 14 maggio a Milano nell’evento organizzato da Bartender.it. Prossimo passo decisivo a Verona durante il Vinitaly, quando martedì 17 aprile è fissato un nuovo incontro. “Saremo tutti a Vinitaly per fare business, ma crediamo che sia un momento ideale per vederci nuovamente e vedere chi sale a bordo di questa avventura oppure no– chiosa Marzadro– Sarà un incontro ancor più di lavoro dove andremo in dettaglio e profondità di questi temi trattati”.
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