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La prima colazione è oggi una buona abitudine a cui non rinunciano circa 9 italiani su 10. Ben l’88% dei nostri connazionali la consuma infatti tutti i giorni (o quasi), un dato in aumento rispetto a 6 anni fa quando la sceglievano l’86%. Scende, quindi, il numero di chi la salta, passando dal 14% del 2013 al 12% del 2019. Molto bene le famiglie con figli under 14 – circa 4 milioni di persone – dove tutti fanno colazione (98%), un dato in netto aumento rispetto a sei anni fa dove solo l’88% aveva questa buona abitudine. Dati positivi che mostrano come la maggior parte degli italiani abbia accolto ormai positivamente i messaggi che da anni lanciano gli esperti di nutrizione sull’importanza del primo pasto della giornata. E in questo contesto appare ancora più positivo che i genitori dimostrino una maggiore attenzione sul tema. Eppure, resta un problema per i giovanissimi: tra i 15 e i 24 anni il numero di chi la salta sale al 18%. Perché si rinuncia? Per la difficoltà a mangiare appena svegli (29%), la preferenza nel consumare qualcosa a metà mattina (25%) e la difficoltà a conciliare questo momento con la routine del mattino, perché ci si alza troppo tardi (16%) o per mancanza di tempo (15%).

 

Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca a cura dell’Osservatorio Doxa/UnionFood “Io Comincio Bene” presentata oggi a Milano, nel corso di un incontro organizzato da Unione Italiana Food, la più grande associazione in Europa che raggruppa aziende produttrici di beni alimentari – che da anni sostiene una campagna che promuove  il valore della prima colazione  –  insieme alla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e la Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA), due tra le principali società scientifiche di nutrizione in Italia, per raccontare a 360 gradi la prima colazione in Italia, tra tendenze, numeri e regole da seguire.

Il mercato dei prodotti per la prima colazione – Non solo una buona abitudine, la prima colazione rappresenta anche un comparto d’eccellenza del made in Italy alimentare. Tra biscotti, fette biscottate, cereali, caffè, succhi, miele e marmellate il mercato continua a premiare le aziende di questo settore. Lo confermano anche i numeri: solo nel 2018 la produzione a valore dei prodotti usati anche per la prima colazione è stata di circa 10 miliardi e 440 milioni di euro (escluso latte e yogurt).

 

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“Il mondo della prima colazione comprende diverse categorie di prodotti e mostra un positivo stato di salute. Il valore complessivo dei prodotti che vengono usati anche per la prima colazione ammonta a circa 10 miliardi e 440 milioni di euro. Il settore si conferma un’eccellenza del Made in Italy alimentare e un chiaro esempio delle grandi capacità delle aziende italiane”, commenta Marco Lavazza, Presidente Unione Italiana Food.

Nel dettaglio i reparti mostrano buoni risultati per il comparto biscotteria, che tra fette biscottate e varie tipologie di biscotti cresce a valore del +2,6% tra 2018 e 2017, come pure è positivo l’andamento di merendine e torte (+0,8% di crescita a valore). Anche il caffè, un simbolo della colazione, al bar o in casa, cresce nell’ultimo anno e oggi ne consumiamo quasi 6 kg l’anno. Bene anche succhi e nettari di frutta e ortaggi, dove viene premiato soprattutto il consumo in casa. (Vedi Focus 1 – Il Mercato della prima colazione).

 

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Italiani interessati a prodotti salutistici – L’attenzione dei consumatori verso naturalità e benessere premia alcune categorie di prodotti, come muesli e cereali, il cui consumo pro-capite è giunto a 1,6 kg, come pure le marmellate, con una forte spinta delle varianti dietetiche, e il comparto della produzione di miele. Anche l’indagine Doxa/UnionFood conferma un crescente interesse per i prodotti salutistici: oggi 1 italiano su 2 si dichiara favorevole, e lo sono il 70% degli under 44. Negli ultimi 10 anni lo zucchero presente in biscotti, merendine e cereali da prima colazione è diminuito del 29%. Nei biscotti è stata dimezzata la presenza di grassi saturi, mentre i cereali da prima colazione hanno oggi più fibre (+145%) e meno sodio (-61%).

“Grazie agli investimenti e alle innovazioni delle aziende, il settore dolciario oggi risponde in maniera puntuale alle esigenze dei consumatori.  Abbiamo intrapreso un percorso di miglioramento condiviso con il Ministero della Salute che ha portato oggi ad avere dolci con più fibre e meno zuccheri, meno grassi saturi e sale e senza acidi grassi trans. L’industria agroalimentare si impegna per offrire prodotti sempre più salutari senza rinunciare alla qualità e al gusto di sempre”, conclude Lavazza.

 

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Prima colazione: rito da consumare in casa – La prima colazione si fa soprattutto in casa. Dai risultati della ricerca Doxa/UnionFood emerge una tendenza che si rafforza e consolida negli ultimi 15 anni: erano il 70% nel 2004 e sono oggi l’85% gli italiani che la fanno solo tra le mura domestiche (dato che era rimasto invariato dal 2013). Il 13% del campione la consuma a volte al bar e a volte a casa, mentre il 2% sono gli affezionati del bar (erano il 4% nel 2013). Altro dato positivo: aumenta il tempo dedicato a questo momento, tanto che oggi è pari a 13 minuti (nel 2013 erano 10 i minuti dedicati a questo pasto, 9 nel 2004).

I prodotti preferiti? Ai primi posti della classifica si confermano pane e fette biscottate, con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao (43%) e biscotti classici o ai cereali, ricchi o salutistici (40%). Al terzo posto troviamo merendine e brioches confezionate (16%) – molto amate soprattutto dagli under 34 – e yogurt (12%): due scelte in crescita rispetto al 2013. Resta stabile il consumo di muesli e cereali da prima colazione (8%), molto amati dai giovanissimi: sono consumati dal 19% degli under 24. Il consumo di frutta fresca si ferma al 6%.

Tra le bevande si conferma caffellatte o cappuccino in cima alle preferenze (33%), seguito da caffè (32%) e latte (31%). Quarto posto invece per tè e tisane (12%). Cresce il numero di chi sceglie un caffè espresso a colazione, passando dal 19% del 2013 al 24% del 2019. A farne il maggior consumo è la fascia di età tra i 25 e i 34 anni. I giovani preferiscono soprattutto latte (56%) e succhi di frutta o spremute (26%).

 

+INFO: www.iocominciobene.it

 

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