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E’ MORTO TOMMASO BERGER, L’IMPRENDITORE CHE PORTO’ AL SUCCESSO IL CAFFE’ HAG IN ITALIA


All’età di 80 anni è morto in Brasile Tommaso Berger, l’imprenditore italiano – di origine austriaca – che aveva messo in piedi un vero e proprio impero commerciale lanciando prodotti che sono entrati nelle case di tutti gli italiani: il caffè decaffeinato Hag, alcune importanti acque minerali italiane, passando anche per settori non alimentari, come la pomata Vegetallumina, inventata dal padre, o il lucido per scarpe Guttalin


Nato a Vienna, nel 1929, da una ricca famiglia, Berger crebbe a Milano, dove suo padre dirigeva la branca italiana dell’azienda ereditata dal nonno. La sua origine ebrea e le leggi razziali del 1938 lo portarono lontano dall’Italia e nel 1943 fuggì in Svizzera. Dopo la Liberazione prese in mano le redini dell’azienda di famiglia dopo la morte del padre (avvenuta nel 1951) e dopo un’esperienza lavorativa di sei mesi negli Stati Uniti. Berger costruì passo dopo passo uno dei più grossi imperi della industria alimentare italiana: alcuni marchi storici entrarono a far parte della vita quotidiana di milioni e milioni di famiglie italiane, anche grazie a Carosello, su cui Berger puntò molto. Su tutti il caffè decaffeinato Hag. Portò al successo anche diversi marchi di acqua minerale, tra cui Fiuggi, Sangemini e Levissima.

Nel 1992 vendette tutti i marchi alla Garma di Raul Gardini (che anni dopo cederà a sua volta il marchio Hag al gruppo Kraft) perché – spiegherà anni dopo in un’intervista radiofonica – il figlio “non era idoneo” a gestire il gruppo. Il ricavato della vendita aziendale venne sistemato in un Trust. Tuttavia, dopo un paio d’anni con bilanci in rosso e dopo il suo tentativo di estromettere i gestori dal Trust, partì un contenzioso giudiziario con i figli che Berger preferì concludere con un accordo. L’accordo economico, tuttavia, non portò armonia in famiglia e così Berger, due anni fa, ha scritto il libro “Onora il padre” in cui accusava il figlio Roberto: secondo il padre, con l’aiuto di alcuni consulenti, avrebbe distrutto il patrimonio famigliare ottenuto con la vendita dell’azienda. Il figlio e i consulenti a loro volta hanno querelato per diffamazione Tommaso Berger e l’editore del libro

FONTI: www.ansa.it/web/notizie/rubriche/inbreve/2009/10/12/visualizza_new.html_986820489.html

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