Nellanno del centenario è bello scoprire che la storia del Negroni non è statica, ma in continuo movimento. Un cocktail che continua a sorprendere, e la cui storia ha da oggi un nuovo, importantissimo capitolo.
La presentazione di Oggi ad Aperitivi&Co di Paolo Ponzo (bartender fiorentino e storico del bar, che negli ultimi anni ha riportato alla luce vari ricettari perduti grazie afd un meticoloso lavoro di ricerca) riscrive e cambia la storia del Cockail italiano più amato al mondo, almeno come la conoscevamo fino ad oggi. Dopo la sua creazione un secolo fa a Firenze infatti, il cocktail è stato tramandato attraverso i ricettari dei bartender che durante il 900 lo hanno codificato e trasmesso alle generazioni seguenti. Fino ad oggi la prima traccia scritta del Cocktail era ritrovabile a Cuba nel 1939 nel libro di Costante Ribaillagua, mentre la prima traccia nel vecchio continente era di dieci anni dopo in Europa nel ricettario El Bar dello spagnolo Jacinto Sanfeliu Brucart del 1949. La scoperta di Paolo, presentata oggi in anteprima durante Aperitivi&Co modifica questa cronologia pre-esistente.
Il libro da lui ritrovato e analizzato in ogni suo dettaglio è datato 1947, scritto da Amedeo Gandiglio, bartender Torinese poco conosciuto (almeno fino ad oggi) e si contradisstingue (oltre per la ricercatezza sia lessicale che grafica, grazie alle tavole realizzate ad hoc per il volume da Ettore Sottsass) per contenere non una, ma due ricette del cocktail del Conte, collocandosi così al primo posto nella storia Italiana e Europea.
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