Ben 323 partecipanti, 249 nuove relazioni, 65 amicizie, 3 nuove potenziali opportunità di lavoro. Lesperimento psico-sociologico di Nescafé raccontato in un web video che spiega qual è il modo migliore per entrare in sintonia con laltro.Difficoltà a socializzare, vincere la timidezza, abbattere la diffidenza. Sono queste le nuove problematiche che invadono la contemporaneità, oggi messe in evidenza dallesperimento psico-sociologico The Hello Experiment di Nescafé condotto in collaborazione con lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano. Un campione casuale di oltre trecento persone individuate in una biblioteca di Milano, ha provato quanto la diffidenza sia oggi la principale causa di distanza tra le persone e come grazie alla condivisione sia possibile abbattere le difficoltà di socializzazione. Da qui il nome dellesperimento, The Hello Experiment, raccontato in un web video, che dimostra come la giusta modalità di interazione crei un legame immediato con laltro.
Ben 18 telecamere nascoste, 14 ore di riprese, 30 microfoni nascosti tra i libri di una biblioteca di Milano, una troupe di 20 persone e uno psichiatra coinvolto sul set. The Hello Experiment ha messo alla prova 323 individui, in due diverse fasi, analizzandone latteggiamento in una situazione di interazione con laltro, in un luogo che per sua natura tende a isolare le persone.Nella prima fase dellesperimento il complice ha tentato un semplice approccio con il suo interlocutore attraverso il saluto, un cenno del capo, un sorriso o la presentazione vera e propria. Nella quasi totalità dei casi, la prima reazione allapproccio con uno sconosciuto è stata la diffidenza (91%), spesso esibita con il fastidio tipico di chi vuole essere lasciato in pace. Michele Cucchi, psichiatra e Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, che ha studiato passo passo le reazioni dei partecipanti, spiega: Da sempre il primo contatto con laltro è una situazione che genera ansia, soprattutto in una società caratterizzata da stress e precarietà. È normale: per luomo è fondamentale essere accettato dal gruppo ed il giudizio dellaltro è una forma di ansia sana. Tenendo conto inoltre che oggi il contatto virtuale scavalca la comunicazione non verbale, rende lemozione unicona, un simbolo da digitare. Il rischio è perdere la dimestichezza nel contatto con laltro quando ci dobbiamo mettere in gioco anche fisicamente.
La prima fase dellesperimento, mette in luce, da un lato, la difficoltà dellindividuo a trovare il modo vincente per relazionarsi con laltro, e dallaltro, la diffidenza tipica della società contemporanea che mette a rischio il processo di socializzazione tra gli individui. Nella seconda fase dellesperimento avviene il cambiamento: oltre al semplice cenno di approccio, il complice di The Hello Experiment si è presentato al suo interlocutore con due tazze di caffè fumante in mano, invitandolo a condividere insieme un momento di pausa. In questa seconda situazione infatti, la reazione, nel 77% dei casi positiva, è stata sottolineata dalla spontanea cooperazione gestuale seguita da una vera e propria disponibilità a mettersi in gioco. Su 323 persone, 249 hanno instaurato nuove relazioni di cui 65 amicizie 3 rapporti su base professionale con potenziali opportunità di lavoro, e una relazione sentimentale. The Hello Experiment ha dimostrato come la condivisione sia il modo migliore per vendere sé stessi allaltro perché è la forma di interazione che attiva il sistema motivazionale più favorevole: la cooperazione, afferma il dott. Cucchi.
Lo studio, raccolto nel web video, ha permesso di rilevare quanto il processo di conoscenza possa essere facilitato quando si ha qualcosa da condividere. Una tazza di caffè può essere unesperienza condivisa, qualcosa che crea il ponte per avvicinarci allaltro, superando la diffidenza di chi si vede invadere e non coinvolgere. Due red mug di Nescafé da condividere hanno permesso lincontro tra individui oggi solitamente restii a socializzare. I partecipanti hanno vissuto la sensazione di un break naturale e di una pausa rigenerante dovuta sia alle proprietà del caffè ma anche alla durata della pausa agevolata dal caffè lungo. Senza dimenticare, aggiunge lo psichiatra, che la tazza di caffè è anche unesperienza sensoriale piacevole: il profumo del caffè caldo ci attiva neurofisiologicamente, avvicinandoci ad una persona che sta bevendo un caffè fumante ne percepiamo la coccola ed il nostro sistema di gratificazione si attiva.
NESTLÉ ITALIANA
Nestlé Italiana è oggi una delle più importanti aziende presenti nel settore alimentare del Paese, con un fatturato che nel 2013 ha raggiunto circa 1,2 miliardi di euro. Lazienda vanta un organico di circa 3.300 dipendenti, occupati nella sede centrale di Assago e nei 7 stabilimenti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Tra i principali marchi: Perugina, Baci Perugina, Nero Perugina, KitKat, Smarties, Galak, Lion, Polo, Buitoni, Gelati Nestlé Motta, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso, Maxibon, Coppa del Nonno, Nidina, Nestlé Mio, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nesquik, Fitness, Purina Pro Plan, Purina ONE, Gourmet, Friskies, Felix, Lc1 Protection, Fruttolo, Sveltesse, Meritene, Resource. Nestlé Italiana è parte del Gruppo Nestlé, azienda leader a livello mondiale in Nutrizione, Salute e Benessere, con 447 stabilimenti distribuite in 86 Paesi, circa 339.000 collaboratori in oltre 150 Paesi e una vendita quotidiana di oltre 1 miliardo di prodotti, frutto della tradizione e della più avanzata ricerca nutrizionale al mondo. Le dimensioni e la responsabilità di mercati così ampi e diversi fra loro si traducono nellimpegno a sviluppare e garantire un corretto approccio alla nutrizione ed ad un corretto stile di vita, che non può prescindere da unequilibrata alimentazione ed idratazione. In Italia è presente dal 1875 e opera oggi con diverse realtà aziendali: Nestlé Italiana, Sanpellegrino, Purina, Nespresso, Nestlé Nutrition e Nestlé Health Science, Nestlé Professional e CPW.
+info: Barbara Desario Nestlé Italiana Tel. 02. 81817809 Found! –
WEB VIDEO THE HELLO EXPERIMENT
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