Le neuroscienze in questi ultimi anni hanno permesso di fare passi da giganti nella conoscenza del funzionamento cerebrale e quindi dei processi percettivi, di quelli mnemonici e di conseguenza anche di quelli decisionali dei consumatori.
Grazie a innovative strategie di Brain Imagine e di studi neuroscientifici del funzionamento cerebrale è possibile offrire al mondo del vino utili indicazioni per gestire l’effetto che le stimolazioni provocano nel consumatore, siano esse determinate dalle stimolazioni sensoriali del prodotto che da quelle legate alla comunicazione del vino.
Le neuroscienze ci hanno ormai dimostrato che le decisioni dei consumatori non sono solo frutto di precisi calcoli matematici o di un rigoroso processo razionale, ma l’esito di un complesso meccanismo in cui un ruolo determinante è attribuibile alla percezione e alle emozioni. Ciò vale soprattutto nel mondo del vino. Per questo motivo la comunicazione, se ben gestita, è in grado di creare adeguate aspettative e guidare i comportamenti di acquisto dei consumatori, contribuendo a costruire percezioni e sensazioni di un prodotto enologico, oltre che della sua comunicazione. Siamo lontani dalle teorie sull’inconscio freudiano. Stiamo parlando della scoperta di meccanismi cognitivi ed emotivi, a volte inconsapevoli, determinati da stimoli sensoriali, siano essi dovuti all’assaggio di un vino o alla vista delle soluzioni di marketing utilizzate per promuoverlo.
In questo ambito la NeuroEnologia, intesa come una nuova scienza nel campo enologico, valorizzando le più avanzate conoscenze neuroscientifiche, si propone come un innovativo e stimolante ambito di studio in grado di spiegare aspetti determinanti per comprendere la relazione tra vino e percezione sensoriale, tra vino e decisione di acquisto, ma soprattutto si pone come guida per lo sviluppo di nuove strategie per una comunicazione più efficace e funzionale. Cosi, se nel 1800 il pioniere del più grande supermercato del mondo, John Wannamaker si poteva permettere di pronunciare la fatica frase in cui ammette “che circa la metà delle sue spese in pubblicità sono del tutto sprecate, ma non sa quale metà sia”, oggi con un’adeguata integrazione delle tecniche di indagine di marketing classiche con quelle offerte dal neuromarketing è possibile perfezionare le proprie strategie di marketing e ridurre i costi della comunicazione rendendola più efficace.
Partendo da queste premesse la sessione in programma a wine2wine offrirà un quadro delle principali scoperte scientifiche per lo studio dei processi percettivi del vino in grado di migliorare la qualità del prodotto e indicare quali sono le strategie di persuasione e di marketing del vino più efficaci per affrontare sia il mercato nazionale che quello internazionale.
Il workshop vedrà la compresenza di due esperti provenienti da diverse discipline: l’enologo Donato Lanati che affronterà il tema della percezione del vino e del ruolo del colore a partire dalle numerose ricerche svolte nel Centro di Ricerche Applicate allo Sviluppo Enologico “Enosis Meraviglia” e il prof. Vincenzo Russo, coordinatore del Centro di Ricerca Universitaria di Neuromarketing dell’Università IULM. Condurrà l’incontro Ian D’Agata. Valorizzando le ultime ricerche sul funzionamento cerebrale offerte dalle neuroscienze si approfondiranno i meccanismi che sono alla base della comunicazione del vino e i suoi effetti sia sulle aspettative che sui processi percettivi.
Fonte: www.wine2wine.net/blog/neuroenologia-e-marketing.-le-nuove-frontiere-della-comunicazione
1 Commento
Mi piacerebbe essere informato sulle ricerche ultime attinenti alla neuroenologia, sia per capire maggiormente i messaggi dell’organo piu’meravoglioso e perfetto dell’universo quale e’ il cervello e, dall’altra di capire maggiormente i segnali che emana di interesse per la vendita vino, poiche’ mi occupo di vendita vini italiani.Grazie.Buona giornata.