Nonostante le incertezze sul futuro commerciale, cresce l’interesse per il vino italiano, con 400 nuovi buyer mai venuti a Vinitaly in arrivo dal Regno Unito. Di Brexit si parla con il direttore di Berkmann Wine Cellars, Alex Canneti, nel convegno su Vino e Gdo, lunedì 10 aprile.
Un business, quello del vino Ue, che per la Wine and Spirit Trade Association (Wsta) britannica vale nel Regno Unito il 55% di un settore da quasi 20mld complessivi di euro. Confidiamo – ha concluso Mantovani – nella negoziazione da parte della filiera europea del vino, un prodotto che ha visto incrementare notevolmente i suoi consumi a scapito della birra». Di Brexit si parla a Vinitaly (9-12 aprile, www.vinitaly.com), nel corso della tradizionale tavola rotonda su Vino e Gdo, con focus proprio sulle prospettive per il vino italiano nel canale della Grande Distribuzione in Gran Bretagna dopo l’uscita dall’Ue (lunedì 10 aprile, ore 10.30). Sotto la lente i possibili effetti negativi, che per il direttore della potente Berkmann Wine Cellars, Alex Canneti – presente al convegno – possono rivelarsi non banali.
«La Brexit – ha detto – è una sfida per le vendite dei vini europei poiché Australia, Sud Africa e Nuova Zelanda saranno i primi Paesi al mondo a istituire trattati bilaterali con il Governo inglese. L’unica soluzione a questa minaccia è consentire al Regno Unito un periodo di 10 anni per condividere le stesse condizioni commerciali e gli stessi oneri doganali dell’Unione Europea, oltre a negoziare un trattato di libero scambio. Ma certamente – ha concluso Canneti – i formaggi e il vino sono più esposti ai rischi rispetto ad altre forniture come le auto, le medicine e i prodotti finanziari, e quindi più oggetto di provocazioni politiche, come quella del segretario di Stato per gli Affari Esteri, Boris Johnson, che ha minacciato di alzare i dazi sul Prosecco».
Nel 2016, secondo l’Istat, le esportazioni di vino italiano hanno superato la cifra record di 763,8mln di euro (+2,3% sul 2015) grazie proprio alla performance del Prosecco. Scesi a 311,5mln di euro invece i volumi (-6,8%) ma in crescita il prezzo medio, a 2,45 euro/litro (+9,9%).
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