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Manca poco alla riapertura, e il sipario sulle novità è definitivamente tirato su: Osteria Arborina, una stella Michelin a La Morra (CN), cambia guida in cucina e si prepara a un nuovo, entusiasmante corso.
Sarà Giuseppe Lo Presti, giovanissimo toscano (classe ’91) a guidare le danze, prendendo il posto di Enrico Marmo, che era rimasto all’Arborina per due anni. Di origine messinese e già selezionato tra i migliori chef under 30 d’Italia da Fine Dining Lovers nel 2020, Lo Presti arriva da una preziosa esperienza in Chianti, con l’omonimo La Cucina di Giuseppe Lo Presti presso Villa Sassolini, un luxury boutique Hotel & Spa. Il nuovo corso di Osteria Arborina, che riaprirà il 18 marzo, ripartirà dal territorio, dal quale lo chef trae ispirazione per una carta fine dining concreta e aperta a interpretazioni nuove.
“La mia filosofia è sempre legata al ricordo e al territorio in cui sono; un mix di tradizione, contaminazione delle mie origini, la Sicilia, e della regione da cui provengo, la Toscana. Nella nuova carta di Osteria Arborina ci sarà tanto Piemonte ma con influenze toscane e siciliane”. Memorie e insegnamenti che lo Chef ha raccolto nel suo percorso finora, vanno così a confluire in una vera e propria esperienza per l’ospite, che potrà godere dell’eccellenza degli ingredienti locali e delle tecniche apprese da Lo Presti, già più che maturo nonostante la giovane età: è un esempio il Plin a modo mio, un plin con coniglio in “arrosto morto” e Marsala in due servizi. Un tipico piatto piemontese, i plin, con un classico toscano, il coniglio, e contaminazione siciliana.
L’Osteria Arborina è parte di Arborina Relais, a sua volta boutique hotel immerso nelle vigne tra filari di viti ed alberi secolari e affacciato sulle dolci colline del Barolo, gestito dalla patron Rossana de Gaspari. Oltre alla proposta hospitality e a Osteria, Lo Presti gestirà anche Arborina Bistrot, proposta più fresca e leggera che vivrà sia a pranzo che a cena nella stagione estiva, insieme a un lounge bar attivo per miscelazione e mescita. L’intera dimensione Arborina è poi improntata alla massima valorizzazione del territorio, con il minimo impatto sull’ambiente, dall’utilizzo di materie prime a chilometro zero e stagionali, fino all’impiego di materiali di costruzione che non ledono l’aspetto ecologico.
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