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In un mondo dinamico come è quello del vino, esistono molte certezze, degli appuntamenti fissi che scandiscono il tempo, come l’arrivo dell’Anteprima Amarone in scena quest’anno il 3 febbraio a Palazzo della Gran Guardia di Verona.

E nell’edizione 2018 c’è il piacere di festeggiare i 50 anni dall’ottenimento della Doc e fare una squisita analisi insieme ai produttori sul suo cammino che vede oggi 62 milioni di bottiglie prodotte diventando la spina dorsale dell’economia veronese con turismo e servizi, cresciuti dal 2009 al 2016 del 54% che come ha spiegato la direttrice del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Olga Bussinello, “sono la prima economia della città di Verona”.

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Un giro d’affari pari a 600 milioni di euro, generato da 2300 aziende, un risultato che nasce grazie all’ottimo successo in termini di posizionamento nei mercati internazionali, con una crescita in valore del 10% nel 2017 ma anche dall’incremento registrato in quello interno, in ripresa del 20%. E dunque le nozze d’oro per l’Amarone della Valpolicella rappresentano un traguardo a 360°, come lo è il numero che lo rappresenta, il 50. Una cifra che è giustizia per l’antica Roma, un numero di Harshad, in matematica mentre in sanscrito è “harṣa”, una “grande gioia”. E in questa ricchezza temporale, l’esperienza, dal punto di vista estetico, diventa anche glam perché il colore dell’anno, il pantone 18-3838 Ultra Violet, ricorda l’appassimento delle uve Corvina e Corvinone, quelle maggiormente impiegate e previste dal disciplinare insieme a Rondinella ed altre varietà autoctone dell’areale. E nel corso di questi 50 anni per l’Amarone non sono mancati i cambiamenti di messaggi, se da una parte confermano l’essenza “classica” di questo vino inteso come riferimento e modello, dall’altra disegnano un chiasma, che come direbbe il filosofo Merleau Ponty, è un “intreccio visibile ed invisibile” da scoprire nel momento dell’assaggio. Una passione tra stile e gusto, adatti ai vari consumi internazionali e domestici, per andare in profondità e rappresentare le “classi” di Amarone che si possono apprezzare nelle vallate della Valpolicella Classica, nella Valpantena e più ad est, al confine della zona del Soave. L’annata 2014, in uscita nel mercato per molte delle aziende (70) presenti a la Gran Guardia sarà ricordata, come da report ufficiale del Consorzio, come quella “delle piogge” ma con uno “stato sanitario delle uve nel complesso buono” con vini di buona bevibilità ed ottima struttura. Da segnalare l’assenza all’Anteprima veronese del nucleo di famiglie storiche dell’Amarone, per una querelle ancora aperta che non sembra riflettere sul successo di un vino ormai punto di riferimento dell’enologia globale e simbolo del made in Italy.

 

In un’annata che probabilmente non passerà alla storia vi raccontiamo le cinque migliori etichette in questa anteprima:

Bennati – Amarone della Valpolicella DOCG 2014

Da Cazzano di Tramigna, al confine con il Soave la quarta generazione raccoglie un frutto dolce con nuances fioreali e delicate di rosa in una beva scioccante per la sua complessità: spinta tannica ed esplosione di frutta che culmina in un aroma intenso ed armonioso. Ottima e di grande fattura il 2011 “Cerasum Riserva della Famiglia Bennati”.

 

Ca’ Rugate – Amarone della Valpolicella DOCG 2014 Punta Tolotti

Nell’omonima collina di origine vulcanica la famiglia racconta l’annata con incredibile potenza e grande freschezza che porta il sorso in un tunnel di polpa, sensazione minerali e tanniche rilasciate, tutte, con grande finezza. Stessa texture ritrovata con altre persistenze nel 2011 e nel 2007.

Santa Sofia – Amarone della Valpolicella 2014 DOCG Antichello

Storica cantina che dopo una fase di importante ammodernamento nel cuore della Valpolicella esce oggi con un succo compatto dalla trama fibrosa e tesa a formare sensazioni complete che vanno dalla maturità equilibrata del frutto unita a gocce balsamiche e fresche. Grande frutto e pienezza per il 2012.

 

Villa Spinosa – Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2014

Ai piedi del Colle Maua a Negrar la tradizione e la classicità sfilano con eleganza e ritmo preciso: bacche rosse mature e note speziate incontrano tannini calibrati e fusi in una fibra sottile, dinamica e lunga che con slancio emozionano in un sorso piacevole e di bella intensità.

 

Bottega – Amarone della Valpolicella DOCG 2014 Il vino degli Dei

Un lavoro di tre generazioni che si tramuta in una bocca intensa, legata che sfocia in un sorso ampio, succoso e lungo con tannini fitti e pungenti a pulire il palato. Un vino da bere sempre.

 

+info: anteprimaamarone.it/

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