OCME, da sempre leader riconosciuta nel mondo per la fornitura di sistemi di palettizzazione tradizionali e robotizzati, ha introdotto importanti novità nella gestione del fine linea. Dal 21 al 22 febbraio 2011 diversi operatori dell’industria di beni di largo consumo provenienti da tutta Europa, hanno visitato gli stabilimenti OCME per assistere alla presentazione delle ultime tecnologie in materia di palettizzazione prodotte dall’azienda di Parma. Tecnici ed esperti dei vari settori hanno avuto modo di apprezzare i miglioramenti applicati sulla tecnologia robotizzata di palettizzazione unitamente a nuovi sistemi di automazione per la logistica integrata.
L’isola robotizzata in funzione era composta da 2 robot manipolatori antropomorfi dedicati alla composizione dello schema di palettizzazione, 1 robot presa strato e 1 robot prelievo e deposito palette/intercalari equipaggiato con sistema di auto-centraggio. L’impianto è stato testato per un importante produttore di birra spagnolo, usando loro campioni di confezioni cluster, confezioni mid-cone di lattine standard e sleek, fardelli di lattine e vassoi fardellati con bottiglie di vetro con velocità di punta di 180-200 pacchi/minuto nei formati 3×2 di mid-cone cluster. Le innovative tecnologie applicate dagli esperti OCME hanno permesso di avere il fine linea completamente controllato da assi elettronici ed in comunicazione con il resto dell’impianto.
In precedenza, il palettizzatore, al contrario delle altre macchine della linea calibrate sulla velocità effettiva della riempitrice, funzionava a velocità alta e fissa (mediamente il 30-35% in più della riempitrice). Si verificavano dunque sbalzi di produzione che potevano causare la caduta di confezioni instabili, maggior usura dei componenti e maggior consumo energetico. Oggi, controllando tramite servomotori tutte le parti in movimento del fine linea (trasporti, manipolatori, robot, etc.), il palettizzatore comunica con tutte le altre macchine dell’installazione ed e’ in grado di modulare la velocità in base alle effettive necessità del momento.
Particolarmente apprezzata dai visitatori dell’Open House è stata la cura e gli accorgimenti dedicati al trattamento delle confezioni volti ad evitare danneggiamenti nelle fasi di rotazione e posizionamento. In questa ottica soluzioni innovative sono state applicate alla sezione di ingresso e formazione strato dove il nastro in zona formazione è diviso in sezioni ognuna motorizzata da brushless per evitare la scomposizione dello strato. L’ingresso delle confezioni è dotato di un doppio nastro superiore per il controlIo della pressione di dosaggio. La pinza del manipolatore è anch’essa azionata da brushless, anziché da comandi pneumatici, per ottenere massima precisione e velocità nell’esecuzione.
Significative innovazioni sono poi state applicate alla testa di presa strato, già oggetto di un brevetto OCME. La tecnologia di preparazione strato è stata presentata su un robot di palettizzazione ma è applicabile con gli stessi benefici anche su palettizzatori tradizionali in linea o con ingresso a 90°. Queste innovazioni sono state sviluppate anche grazie al laboratorio Integrapack.it, in cui OCME insieme ad altre aziende, università ed enti di ricerca del territorio, ha coordinato un gruppo di lavoro permanente per lo studio di applicazioni di elevata automazione nel settore del confezionamento, movimentazione logistica e stoccaggio dei materiali. OCME si conferma dunque all’avanguardia in un segmento produttivo dove è forte di una lunga tradizione: fu infatti nel 1964 OCME ad installare il primo palettizzatore automatico in Europa.
OCME sarà presente con i propri rappresentanti alla fiera Interpack di Duesseldorf dal 12 al 18 maggio nello Hall 14 Stand B29. +INFO: Gabriele Folli Marketing Manager Ocme S.r.l.
